Non è raro che nei Consigli comunali della città del Salieri si incappi, di tanto in tanto, in contraddizioni paradossali.

Così, nella seduta di giovedì 14 marzo, del festival dell’incoerenza a Palazzo de’ Stefani, va in scena un Ordine del giorno sulla legalità, promosso dal super consigliere Simone Tebon, che stigmatizzava gli agenti di Polizia locale come buoni solo a fare i contabili degli incassi con l’autovelox.
La miccia era stata accesa. La seduta veniva interrotta dalla claque sugli spalti che, per regolamento consiliare impone che il pubblico si astenga da ogni manifestazione di assenso o di dissenso in ordine alle opinioni espresse dai consiglieri, e comportava il necessario intervento in aula di vigili e carabinieri.

Ma ciò non bastava a riportare la calma, anzi, successivamente un candidato consigliere della Lista Tebon – ironia della sorte un ex vigile in pensione – urlava offese nei confronti del comandante della Polizia Locale Luigi De Ciuceis, prima di andarsene sbattendo la porta.

A smorzare i toni ci avevano provato poco prima i consiglieri Diego Porfido e Stella Bonini difendendo il diritto del pubblico a manifestare.

Dopo la sospensione, la seduta è comunque proseguita con l’approvazione del nuovo regolamento della tariffa rifiuti TA.RI., che ha adottato misure per l’agevolazione del pagamento ai contribuenti in difficoltà e per la riduzione del tasso d’interesse sulle morosità.

Il sindaco Graziano Lorenzetti, facendo le veci dell’assessore Daniela De Grandis, ha poi presentato l’ultima variazione di bilancio con importanti incassi dalla Provincia: 250mila euro per finanziare spese di progettazione del Polo scolastico di istruzione secondaria nel quartiere di Porto e dalla Regione 760mila euro circa suddivisi tra progetti di cura domiciliare, Reddito di inclusione attiva (RIA) e sostegno alla natalità.

Sul piano degli investimenti la manovrina ha consentito di recuperare 100mila euro per investirli nelle manutenzioni straordinarie e per il restyling della Scuola materna “Don Mazzi”; inoltre il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha trasferito 150mila euro per compensare gli aumenti di prezzo per il collegamento tra via Giudici ed il quartiere di Casette e 70mila euro per il completamento delle nuove Scuole “Barbieri”.

Non potevano mancare le frecciatine a ravvivare gli animi, sulla campagna elettorale in corso in attesa dell’8 e 9 giugno.
Per Diego Porfido la maggioranza è stata poco lungimirante perché ha badato più alle rivalse tra le sue componenti che a costruire un percorso politico per il post Lorenzetti.
Gli ha replicato il vicesindaco Roberto Danieli evidenziando non solo le opere e le manifestazioni realizzate: «non va tutto bene ma qualche bandierina l’abbiamo piantata. Mentre dietro al medico candidato dalla sinistra ci sono sempre i soliti noti che hanno devastato l’urbanistica e le imprese di Legnago».

È tornato in aula l’Ordine del giorno di Tebon per ottenere dall’avvocato del Comune la spiegazione della sentenza TAR che ha consentito alla Chemviron di annullare l’ordinanza sindacale che aveva spento un camino per le concentrazioni di Pfas “fuori scala”.
Il chiarimento ha voluto darlo il presidente Paolo Longhi il quale tra considerazioni giuridiche e politiche ha evidenziato: «Dalla sentenza – accessibile a tutti i cittadini – emerge che dopo le rilevazioni in azienda del giugno 2022, l’Arpav aveva espressamente escluso la presenza di concentrazioni significative di Pfas in aria nei pressi dello stabilimento Chemviron di Legnago e che, senza nuove valutazioni sulla sussistenza dell’inquinamento, la situazione di pericolo per la salute pubblica non fosse stata ritenuta attuale. Piuttosto di spendere altri soldi pubblici per spiegare a Tebon il significato di una sentenza così chiara – ha concluso Longhi – riteniamo più opportuno appoggiare la battaglia delle Mamme No Pfas per ottenere dal Parlamento la riduzione dei valori di concentrazione ammissibili, convincere i nostri concittadini a segnalare situazioni di supposto pericolo senza paura e favorire in ogni modo la concertazione con la Chemviron affinché accetti di trasferirsi in altra sede lontana dal centro abitato».

 

 

 

[ELLE.PI]

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