Si è tenuto giovedì 1° dicembre presso il ristorante Pergola di Legnago il convegno promosso dall’associazione Zephiri, presieduta da Gianluca Grella, su “Gas, idrogeno, rinnovabili: una visione europea per il futuro della Pianura Veronese”.

Relatori due protagonisti di prestigio nei loro ambiti professionali: l’eurodeputato della Lega, coordinatore del Gruppo Identità e Democrazie in commissione ITRE – Industria, ricerca ed energia , Paolo Borchia e l’imprenditore, vicepresidente nazionale ANIE (la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche. Ndr) con delega alla transazione Green e allo sviluppo sostenibile, Bruno Giordano.

Tanti i temi trattati che hanno coinvolto gli oltre 150 invitati presenti alla conferenza, tra personalità politiche, amministratori, imprenditori e cittadini del territorio. Prime tra tutte: le energie alternative, l’indipendenza energetica, la politica che fa le leggi ma non le attua e poi su tutti, l’idrogeno.

L’eurodeputato Borchia ha ribadito il suo disaccordo con l’Ue sul tema energia fotovoltaica: «La strategia solare proposta dalla Commissione europea che prevede il raddoppio della capacità fotovoltaica fino a 320 GW entro il 2025 e 600 GW entro il 2030. Ma sarà realmente in grado di fornire un sostegno sufficiente all’obiettivo di espansione della base produttiva europea?
L’Unione Europea deve capire che serve maggiore autonomia energetica e strategica in Europa e non dipendenza da Pechino».

«Il dubbio si fonda sul fatto che l’UE detiene, attualmente, meno dello 0,2% della capacità produttiva globale nel settore fotovoltaico, mentre è aumentata la dipendenza europea da attrezzature a basso costo importate dai Paesi asiatici.
Nello specifico, – spiega l’eurodeputato – circa il 97% dei wafer di silicio necessari per costruire un pannello solare, nonché il 79% delle celle fotovoltaiche, sono prodotti in Cina.
Siamo al paradosso, – conclude Borchia – stiamo cercando disperatamente di uscire dalla dipendenza russa e ci infiliamo in quella cinese».

Per il vicepresidente di ANIE, Giordano, tra le tante difficoltà che, come imprenditori, abbiamo in Italia per realizzare le energie rinnovabili, come il fotovoltaico, e che si fanno le leggi ma poi non ci sono i provvedimenti attuativi.
Cioè comporta che le rinnovabili da acqua, vento e sole o gas e nucleare, in futuro non saranno sufficienti per produrre energia in quantità tale da soddisfare il fabbisogno delle città e delle industrie, si dovranno perciò usare più sistemi combinati.

«l’Italia deve puntare sull’indipendenza energetica – ma deve farlo oggi, subito, e non tra 15/20 anni come nel caso puntasse solo sulle centrali nucleari, – ha ribadito l’imprenditore – dobbiamo usare le tecnologie che noi italiani siamo bravissimi a inventare e a costruire. Dobbiamo puntare sull’idrogeno, l’ammoniaca, miscelare il gas metano con l’idrogeno, per poi arrivare a una vera indipendenza energetica ma soprattutto per arrivare a ridurre le immissioni inquinanti del pianeta».