Nasce la delegazione Veneto di Federmep (Federazione Matrimoni ed Eventi Privati), la prima associazione di categoria nazionale che rappresenta tutti i professionisti e le aziende del settore guidata da Serena Ranieri.
Federmep si pone come interlocutore nei confronti di istituzioni e organizzazioni economiche con l’obiettivo di tutelare e valorizzare il lavoro della events & wedding industry italiana, una filiera tra le più colpite dalla pandemia e da un anno ferma a causa delle restrizioni imposte per contenere la diffusione del contagio.

Oggi più che mai è necessario portare alla luce le difficoltà di un comparto che ancora non è stato riconosciuto e tutelato, in Veneto come in altre regioni d’Italia, parliamo di aziende e liberi professionisti che non lavorano da più di un anno e che a causa della mancanza di codici Ateco specifici non solo non hanno ottenuto ristori proporzionati alle perdite subite ma non hanno nemmeno protocolli e programmi peculiari per la ripartenza.

«La nascita di una delegazione in Veneto di Federmep è un passo importante per tutti i professionisti che hanno investito nelle loro attività e che fino ad oggi non hanno ottenuto nulla se non vane promesse» – dice Alice Guiotto che si occupa delle comunicazioni e dei rapporti con le Istituzioni per la delegazione.
«Ci siamo rimboccati le maniche e stiamo cercando di proporre soluzioni efficaci, stiamo infatti portando avanti vari progetti, tra i quali una proposta che prevede la trasformazione di luoghi all’aperto come parchi, giardini, dimore storiche e ville in case comunali, così da poter garantire celebrazioni civili legalmente valide all’aperto, in grandi spazi arieggiati» racconta Giulia Bolla capo delegazione del Veneto.

«Abbiamo bisogno del supporto da parte di tutti i lavoratori del settore, fare squadra in questo momento è fondamentale.
Il Veneto grazie a città come Venezia e Verona è uno dei luoghi più richiesti come destination wedding e uno dei più colpiti a causa del blocco totale. Si pensi solo all’indotto che un matrimonio di stranieri portava alle nostre attività.
Ci sono almeno 10 professionisti che lavorano dietro le quinte di un matrimonio, senza contare le strutture ricettive» – spiegano Silvia Baldan e Mirko Zago responsabili della segreteria organizzativa.

La delegazione Federmep per il Veneto è quindi pronta per farsi da portavoce con le istituzioni, sono già stati presi contatti con alcuni consiglieri regionali, grazie ai quali è stata presentata una mozione che prevede la richiesta di aiuti e sostegno al Governo.
L’obiettivo principale della delegazione, però, è sempre quello di ottenere dettagli e date sulla ripartenza oltre a un riconoscimento specifico grazie a codici Ateco identificativi.
Nel frattempo Federmep per l’Italia attende gli Stati generali ai quali chiederà ulteriori interventi in quanto il decreto Sostegno presenta luci e ombre: la luce viene dal riconoscimento del settore Matrimoni ed eventi privati e dalla ridefinizione dei criteri per definire i ristori, due battaglie che Federmep ha condotto con determinazione per mesi; le ombre sono date dall’esiguità del fondo destinato al nostro comparto: 200 milioni da dividere con settori molto diversi dal nostro e con un consistente numero di imprese.

«Un primo passo è stato fatto, ma non ci basta. Di fronte a questi fatti è ancor più importante l’appuntamento del 7 aprile prossimo, quando si terranno gli Stati generali del settore Matrimoni ed eventi privati» – lo scrive in una nota Serena Ranieri, presidente di Federmep  «Il nostro è un comparto che conta oltre 50mila operatori economici, totalmente fermi da un anno, che produceva un giro di affari di circa 50 miliardi, ridotto del 90 percento. In occasione degli Stati generali chiederemo ulteriori sostegni per le nostre imprese e protocolli per la ripartenza delle nostre attività. Protocolli seri e accurati che vanno definiti al più presto con il coinvolgimento di chi opera sul campo», conclude la presidente.

Per ulteriori informazioni : delegazioneveneto@federmep.it

VEDEO. TGR VENETO: MATRIMONI, SETTORE AL PALO. DA VERONA UN PROGETTO PER LA RIPARTENZA.