«Il test d’ingresso a numero chiuso per le facoltà scientifiche non fa altro che rendere esclusiva una professione fondamentale, mentre nel frattempo assistiamo ad una preoccupante penuria di personale medico qualificato».

Lo afferma il candidato al consiglio regionale per Fratelli d’Italia, Massimo Mariotti, intervenendo oggi sulle polemiche nate attorno ai test d’accesso per la Facoltà di Medicina, uno dei più accreditati tra i corsi a numero chiuso dell’Università di Verona, che si sono appena svolti.

«Anche a Verona, numerosi studenti hanno tentato di superare gli esami di ammissione, ma i pochi posti di ammissione disponibili, per l’esattezza 13.500, contro i 15.000 ipotizzati nello scorso dicembre, hanno sollevato un nuovo dibattito – commenta Mariotti -. L’eccellenza dei medici italiani e veronesi proviene da un contesto in cui gli studenti dovevano dedicare anni di studio ed abnegazione per conquistare il diritto alla selezione, non certo un determinato numero di domande di cultura generale. È la palese dimostrazione di quanto sia controproducente tagliare i costi sulla sanità pubblica, che tralasciando il grave problema della mancanza generale di supporto alla struttura sanitaria nazionale e regionale, esclude migliaia di giovani ogni anno, negando così un futuro a potenziali professionisti. Se lo studio è un diritto di tutti – conclude Mariotti – allora bisogna darne garanzia di perseguibilità a chiunque, anche per le professioni sanitarie più complesse».