Sarà presentata domenica 7 maggio alle 17.30 presso il Centro Ambientale Archeologico di Legnago l’ultima fatica letteraria del consigliere regionale Stefano Valdegamberi (nella foto): “Le origini del linguaggio”, Edizioni Zerotre. L’evento è realizzato in collaborazione conl’assessorato alla Cultura e Attività Economiche del comune di Legnago; l’Assiociaxione culturale ArteMia e CAA Museo Civico. Moderatore dell’incontro sarà Toufik Riccardo Shahine. 

Le lingue del pianeta, così come le diverse popolazioni, hanno una comune origine? Come e quando sono nate? Com’era il linguaggio dell’uomo 50.000 anni fa? Quali furono i suoni-concetto di questa lingua parlata almeno 50.000 anni fa? Quali furono le regole fondamentali di quel linguaggio? Come sono nate le parole nelle diverse lingue del mondo?
Questo lavoro di ricerca propone nuove chiavi di lettura per dare delle risposte razionali e sostenibili a quesiti rimasti fino ad oggi privi di soluzioni, cercando di capire la logica che ha prodotto i primi concetti comunicati attraverso dei suoni e successivamente associati tra di loro fino a formare le parole.
La teoria alla base di questo volume vuole dimostrare come tutte le lingue del mondo abbiano avuto origine da una comune lingua primordiale, o proto-lingua, parlata dai nostri progenitori quando vivevano nella Rift Valley africana, luogo d’origine dell’evoluzione umana.

«La mia ricerca trae origine dai banchi del Liceo – ha confidato l’autore – quando sono stato affascinato dalle lezioni tenute da un professore che ci presentò i suoi studi su come interpretare le origini del linguaggio attraverso suoni- concetto.
L’insegnante riteneva che nei suoni delle lettere dell’alfabeto si celassero concetti primitivi. Da lì è nato il mio profondo interesse per questa materia, che mi ha spinto, nel corso degli anni, ad approfondire gli studi, chiarendo, strada facendo, anche diversi aspetti prima oscuri.
Fino all’elaborazione di una teoria del tutto innovativa, che ha tratto spunti interessanti dalla ricerca scientifica e filosofica e, più in generale, da tutti gli ambiti scientifici, in quanto il linguaggio costituisce un tutt’uno con la logica.

Nel mio libro ho cercato di spiegare l’esistenza di una correlazione tra i numeri, che sono il linguaggio della matematica, che a sua volta è espressione del linguaggio della logica, e le parole, ovvero i suoni; ho definito una equazione logica, detta ‘equazione generatrice del linguaggio universale’, che mette in correlazione numeri, parole e concetti.
Mi sono avvalso di studi sulla genetica e sull’evoluzione dell’uomo. Ricordo che già oltre 50 mila anni fa, nella Rift Valley africana, l’Homo Sapiens riuscì ad associare suoni specifici ai concetti astratti di luce/buio e di diritto/curvo, concetti difficilmente esprimibili attraverso dei gesti; sono stati elaborati suoni-concetto, ovvero quei mattoni con cui, in seguito, sono state costruite tutte le lingue parlate».

«Il libro è scritto in modo semplice – ha continuato Valdegamberi – in modo che risulti comprensibile a tutti, anche se i temi affrontati sono molto tecnici. In particolare, la seconda parte del volume risulta molto scorrevole. Anche perché faccio esempi concreti, partendo dall’Italiano e dall’Inglese, cercando di spiegare cosa c’è dietro ad ogni parola: perché Dio e Allah si chiamano così…Credo che il lettore alla fine rimarrà affascinato dalla mia ricerca, che ripercorre anche i Miti sull’origine dell’uomo, elaborati dalle diverse civiltà, individuando comuni denominatori. Ho anche cercato di dare un significato ai numeri: perché uno, due, tre si chiamano così.
Solo per fare un esempio: uno richiama all’unità primordiale, al buio che tutto unisce, e ha un suono nasale; due rinvia alla luce che divide, che separa i diversi elementi dal tutto indistinto, e ha un suono dentale; due, dio, dividere, ovvero lo stesso concetto che trae origine dalla luce che si espande. Tre è l’insieme dei primi due numeri».

«La vera sfida – ha concluso Stefano Valdegamberi – è stata quella di spiegare, per la prima volta assoluta, il motivo per cui si usa una determinata radice e non un’altra, oppure un determinato suono invece di un altro».