Se l’ingresso di Flavio Pasini nella Lega aveva ricevuto il benvenuto sia dal segretario regionale del Carroccio, Lorenzo Fontana sia dal commissario provinciale, Nicolò Zavarise, che avevano accolto a braccia aperte l’ennesimo amministratore nel loro partito, non altrettanto si può dire da parte del segretario del Carroccio di Nogara ed ex sindaco della Lega, Simone Falco.

In una conferenza stampa ieri sera, martedì 22 settembre presso il Bar Express di Nogara, Falco ha manifestato una dura presa di posizione per il modo con il quale i vertici veronesi del Carroccio hanno deciso, la settimana scorsa l’entrata di Pasini, attuale primo cittadino di Nogara, nelle fila del partito.
«Una decisione che mi è stata comunicata la sera prima della presentazione, avvenuta poi il giorno dopo a Verona nella sede provinciale della Lega, quando tutto era già deciso – ha accusato Falco -. E questo in barba al famoso detto leghista “Padroni a casa nostra”, riferito all’azione  non concordata da parte dei vertici veronesi.
Trovo questo metodo irrispettoso verso chi per 15 anni ha portato avanti il movimento a Nogara, di chi era al gazebo quando il Carroccio qui era al 3 per cento e lo era anche ieri a fare campagna per le Regionali.
Non c’è stata nessuna consultazione con la nostra segreteria, ne da parte dei vertici veronesi ne legnaghesi (il riferimento è a Zavarise e a De Lorenzi) ne tantomeno dal sindaco Pasini che senza aver mai presenziato ad un gazebo della Lega ma semplicemente cambiando casacca, si è trovato un assegno in bianco da incassare alla faccia dei militanti che sputano sangue nei mercati per fare campagna politica perchè credono negli ideali della Lega».

«Oggi a Nogara di fatto abbiamo due Leghe, – continua Falco – una di comodo che è quella del sindaco Pasini e l’altra, la storica, della sezione, militante. Adesso mi aspetto che già domani da Verona, dopo queste mie dichiarazioni commissarino la sezione, e che prendano dei provvedimenti anche contro il sottoscritto.
Per non parlare del fatto che in consiglio comunale io ed il consigliere Mirco Marconcini sediamo all’opposizione del sindaco Pasini.
E anche qui da Verona mi è stato detto con una facilità stupefacente: “adesso passate in maggioranza”.
No, scusate, per me non funziona così. Chi ci ha votato ci ha votato per un progetto che non era quello di Pasini e quindi noi rimarremo in minoranza».

Sia Falco che Marconcini, quest’ultimo presente ma seduto con il pubblico, hanno ribadito più volte di escludere nella maniera più assoluta questa possibilità: «Abbiamo visioni e storie e comportamenti politici diversi rispetto al sindaco. Anzi sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il vicesindaco contrario da sempre al populismo della Lega ora che ce l’ha in casa».

Tra otto mesi Nogara andrà al voto per le amministrative, quali saranno le prospettive oggi il segretario cittadino non lo sa: «Se ci avessero coinvolto e rispettato il nostro ruolo si poteva anche pensare ad una coalizione unitaria del centrodestra, con Pasini ricandidato a sindaco – Ora la vedo difficile, credo che ci troveremo con due proposte: un candidato espressione dei vertici del Carroccio, e uno proposto dalla base leghista. Dopotutto l’elettorato di centrodestra a Nogara, come si è visto anche alle Regionali, è ampio e c’è spazio per due proposte».

A nulla è valso anche l’intervento telefonico nella giornata di Elisa De Berti per convincere Falco e Marconcini a rinunciare a questa presa di posizione foriera dell’ennesima spaccatura interna. Anche questo è un film già visto.

Foto: a sinistra, il segretario cittadino della Lega e consigliere Simone Falco durante la conferenza; a destra dall’alto, il commissario provinciale, Nicolò Zavarise; il sindaco di Nogara Flavio Pasini; il commissario della sezione legnaghese Maurizio De Lorenzi.