E’ un Governatore sorridente quello che si presenta in conferenza stampa a Marghera, ma mentre snocciola dati confortanti, torna serio: «Il dato che abbiamo è incoraggiante.
Dal famoso 10 aprile, fine del lockdown, con codici Ateco, deroghe, silenzi assensi sono passati 36 giorni: tutti i giorni con indicatori in calo.
Il 4 maggio, con la quasi totale apertura, con 1 milione di Veneti al lavoro, continuiamo a calare». –  afferma Luca Zaia.
«Ma l’emergenza non è finita. Non passi l’idea che il contagio non c’è più. E’ un atto di fiducia. Non c’è scritto da nessuna parte delle aperture. Mi assumo la responsabilità delle mie ordinanze. I Veneti devono mettersi in testa. Passiamo la responsabilità al cittadino. Se il cittadino fa il fenomeno, la responsabilità passa all’ospedale. Per colpa di qualcuno si tornerà a chiudere tutto. Non è un’ipotesi lontana.

Gestiamo bene la Fase 2. Non ci vuole fatica per portare la mascherina. Ci indigniamo di fronte a tutto, allora siamo responsabili. Ci giochiamo il futuro. Non possiamo morire. Questa rischia di essere una roulette russa. Il nostro nemico è un cecchino. Questo è il virus. Non sottovalutate la situazione».