Parte venerdì 6 marzo fino a domenica 8 marzo, distribuito in quattro location, il primo LegnagoLavoroFestival, tre giorni di riflessione e discussione per far emergere i cambiamenti che caratterizzano il mondo del lavoro d’oggi analizzandone le condizioni, le aspettative, i rischi e le opportunità. Ciò attraverso il confronto tra le varie forze che gravitano nel mondo del lavoro:i giovani, le istituzioni scolastiche, i lavoratori autonomi e quelli dipendenti, alcuni illustri economisti e sociologi.

È organizzato da LegnagoLavoroFestival, un’associazione di promozione sociale ispirata ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Il tema di questa prima edizione è la “dignità del lavoro”. «Il festival ha due scopi. A breve termine approfondire le tematiche relative alla dignità del lavoro. A medio termine creare una rete per animare l’intero territorio del basso veronese» dichiara Don Diego Righetti, presidente Legnagolavorofestival. «Un’iniziativa che è stata inserita nel calendario degli eventi preparatori a “The economy of Francesco”, l’evento voluto dal Papa ad Assisi dal 26 marzo».

La conferenza di presentazione dei tre giorni è avvenuta lunedì 17 febbraio, in Fondazione Cattolica alla presenza di Adriano Tomba, segretario della Fondazione, di Don Diego Righetti, presidente LegnagoLavoroFestival e Graziano Lorenzetti, sindaco di Legnago.

«Abbiamo ospitato in fondazione Cattolica questa conferenza stampa in quanto consideriamo il percorso fatto da questo festival un esempio virtuoso di collaborazione per il bene comune», dichiara Adriano Tomba. «È partito dal primo gruppo per la dottrina sociale fondato da don Adriano Vincenzi fuori verona, in questo caso a Legnago, e non è un caso che questa presentazione avvenga proprio nel giorno nel quale diamo l’ultimo saluto a don Adriano».

«L’amministrazione non ha esitato a dare il proprio appoggio a questa iniziativa, sia per i valori che promuove, sia per la sua valenza territoriale» afferma Graziano Lorenzetti. «Annuncio che sarà il primo di una serie di iniziative che animeranno Legnago e il basso veronese».

Lo spunto agli eventi della giornata inaugurale sarà dato da una ricerca commissionata dalla Riello Bruciatori trent’anni fa. All’allora ricercatore dell’università di Verona Giorgio Gosetti venne affidata un’indagine sociologica, con questionari distribuiti agli studenti degli ultimi anni delle scuole su superiori di Legnago. L’obiettivo era capire le loro aspettative dal mondo del lavoro, le loro aspirazioni, il loro impegno.

A distanza di 3 decenni, su imput del Festival, lo stesso professor Gosetti ha proposto, tra l’altro, le stesse questioni agli studenti di oggi. Nei mesi scorsi sono stati distribuiti circa 600 questionari e i dati, una volta raccolti ed elaborati, saranno presentati durante due incontri: uno riservato agli studenti e uno al pubblico.

Tra gli obiettivi del Festival vi è anche quello di animare la Bassa Veronese, una delle aree del nord Italia maggiormente colpite dalla crisi dell’ultimo decennio. In particolare nella giornata di sabato 7 marzo ci sarà un incontro nel quale verranno illustrati i diritti dei lavoratori di domani e verrà creata una rete tra le diverse rappresentanze economiche della zona.

La conclusione, domenica 8 marzo, sarà con la S. Messa celebrata dal vescovo di Verona, S.E. mons. Giuseppe Zenti. Al termine verrà lanciato il tema dell’edizione del prossimo anno e in una tensostruttura allestita in Piazza della Libertà, antistante al Duomo, ci sarà un momento conviviale con un risotto offerto a tutti i partecipanti.

La ricerca condotta negli istituti superiori di Legnago ha coinvolto 591 studenti del quinto anno, quindi soggetti alle prese con una decisione importante da assumere circa il loro futuro, lavorativo e di vita. Il tema principale della ricerca stato proprio l’orientamento verso il lavoro e il ruolo del lavoro nel progetto di vita.

L’attività di rilevazione sul campo fa seguito a un’indagine realizzata nel 1990 che coinvolse sempre gli studenti delle scuole superiori del legnaghese. Gli studenti di allora associavano spesso all’esperienza di studio anche attività lavorative, soprattutto per soddisfare esigenze personali, rendendosi in tal modo un po’ più autonomi dalla famiglia. In misura considerevole pensavano di continuare gli studi all’Università dopo il diploma e in quota significativa di continuare gli studi cercando anche lavoro.

Attribuivano una grande importanza alla soddisfazione per il lavoro, alla retribuzione e alla sicurezza del posto, all’ambiente fisico e alla dimensione relazionale, decisamente meno alla possibilità di rimanere nel comune di origine, al tempo per raggiungere il lavoro, all’avere uno spazio per svolgere altre attività oltre il lavoro e all’utilità sociale del lavoro. Per quanto riguarda la dimensione valoriale, assegnavano un forte peso alla salute e alla sfera degli affetti, decisamente meno agli aspetti relativi all’impegno religioso, politico e sociale.

Una delle ragioni che spinse a realizzare la ricerca in questo contesto locale era legata al fatto che comunemente veniva interpretato come meno ricco di possibilità lavorative di altri, aspetto che faceva maturare nei giovani l’interesse a gravitare su altri territori limitrofi. Durante il LegnagoLavoroFestival l’interesse sarà proprio nel confronto tra questi dati e quelli relativi ai 591 ragazzi che oggi frequentano le quinte classi a Legnago, per porne riflessioni.

Foto: a sinistra la locandina dell’evento: a destra, Don Diego Righetti, vicario di Legnago e presidente LegnagoLavoroFestival.