Legnago chiede risposte concrete: rischio chiusura entro ottobre e aumento dei costi per i cittadini.

Legnago – “Non possiamo accettare che un territorio che ha sempre fatto la sua parte venga lasciato senza risposte”. Con queste parole, il sindaco Paolo Longhi lancia un appello diretto alla Regione Veneto, chiedendo lo sblocco immediato del progetto di razionalizzazione della discarica di Torretta, oggi arrivata a un punto di non ritorno.

Entro la fine di ottobre 2025, infatti, saranno esaurite le volumetrie residue autorizzate: ciò significa che l’impianto, gestito da Legnago Servizi (Le.Se.), dovrà interrompere i conferimenti, con pesanti ripercussioni su tutto il sistema provinciale di smaltimento rifiuti.

Un progetto fermo da due anni

La situazione era stata prevista con largo anticipo. Già nel 2023, la società pubblica aveva presentato in Regione un progetto di razionalizzazione morfologica capace di estendere la vita dell’impianto fino al 2034, senza consumo di nuovo suolo e in linea con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.
Un intervento che avrebbe permesso di aumentare la capacità di circa 1,3 milioni di metri cubi, oltre a coprire i costi del fondo post-operativo, aggravati anche dal problema PFAS, e di armonizzare i tempi di chiusura dei diversi lotti.

Tuttavia, tutto è fermo. L’iter autorizzativo è bloccato in attesa del monitoraggio intermedio dell’ARPAV, previsto solo per metà ottobre. Anche se i dati dovessero consentire una proroga temporanea di un anno, non ci sarebbe alcuna garanzia per il futuro.

Il rischio: rifiuti fuori provincia e tariffe in aumento

Non è più tempo di rinvii”, incalza Longhi, che non nasconde la sua preoccupazione per gli effetti a catena di una mancata decisione regionale.
Se la discarica dovesse chiudere, i rifiuti dovranno essere trasferiti fuori provincia, con costi di trasporto maggiori e la conseguente necessità di aumentare le tariffe per i cittadini e le imprese.
Una prospettiva che metterebbe in crisi anche la programmazione ambientale e finanziaria dei Comuni veronesi, molti dei quali conferiscono a Torretta.

Appello ai candidati regionali

Nel pieno del clima elettorale, il primo cittadino rivolge un messaggio chiaro anche ai candidati veronesi alle prossime elezioni regionali:

“Chi si candida a governare il Veneto non può tacere su una questione vitale per la nostra provincia. La gestione dei rifiuti non può essere argomento di propaganda, ma di responsabilità concreta davanti ai cittadini.”

Longhi ha inoltre espresso ringraziamenti pubblici al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Regione, che tramite Stefano Casali ha diffuso una nota di sostegno, e alla vicepresidente Elisa De Berti e al consigliere Alberto Bozza, “sempre vicini al territorio e sensibili al tema”.

Una questione di governance ambientale

L’editoriale di fondo che emerge da questa vicenda è chiaro: la burocrazia regionale rischia di compromettere un tassello essenziale del sistema rifiuti veronese.
Torretta, impianto pubblico e strategico, è stata per anni un modello di gestione controllata e sostenibile; oggi però si trova ostaggio delle lentezze amministrative, mentre la responsabilità politica si rimbalza tra enti e tavoli tecnici.

Il sindaco Longhi lo dice senza mezzi termini:

Servono decisioni, non ulteriori studi. La Regione approvi subito il progetto, oppure spieghi ai cittadini quali alternative ha in mente e con quali risorse intende sostenerle.”

Una presa di posizione netta, che riapre il dibattito sulla governance ambientale del Veneto e sulla capacità della Regione di affrontare, con coraggio e visione, i nodi strutturali della gestione dei rifiuti.

 

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