Sulla pelle delle persone. Quelle che chiamiamo immigrati o, in modo politicamente corretto, migranti. L’ennesimo scontro politico interno alla maggioranza di governo si è giocato sulla loro pelle. Non ci sarà alcuna sanatoria, alcuna regolarizzazione. Nemmeno a tempo.
Ci sarà solo un permesso di soggiorno limitato alla durata del contratto. È come se fosse stato detto a quelle persone che non esistono come cittadini. Esistono solo come braccia per l’agricoltura.

Cosa è successo: il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, di Italia Viva, aveva chiesto una regolarizzazione per sei mesi per gli stranieri che lavorano nei campi. Preoccupata della stagione della raccolta che rischia di andare in malora. Supportata in questo dalle aziende del settore.
Il Movimento 5 Stelle, dentro cui prevale su questi temi una solida cultura di destra, ha detto subito no all’idea di firmare una cosa che somigli a una sanatoria.

Dal PD si erano levate voci favorevoli a una regolarizzazione, il ministro Provenzano l’aveva chiesta anche per colf e badanti. Alla fine, il compromesso dei permessi a tempo, anche per chi fa lavori domestici.

Anche la Lega con il senatore e sindaco di Concamarise Cristiano Zuliani a margine della Commissione Bicamerale, quale capogruppo Lega del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen e di vigilanza sull’attività Europol di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, si era espresso con parere contrario alla sanatoria: «Come sindaco di un territorio a forte vocazione agricola,come quello della Bassa Veronese, nel quale si combattono fenomeni di caporalato condotti da stranieri, mi opporrò in tutte le sedi opportune, alla “sanatoria immigrati” proposta dal Governo congiuntamente al ministro Bellanova, il cui effetto è di incrementare ancor di più gli sbarchi, che rispetto all’anno precedente, hanno già avuto un aumento esponenziale concorrendo ad alimentare il business dei migranti».

Ma al di là degli aspetti tecnici, questa storia lancia per l’ennesima volta un messaggio terribile: gli stranieri esistono come forza lavoro. Non esistono come persone.

Foto: a sinistra, migranti impegnati nella raccolta di prodotti agricoli; a destra in alto, il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova; in basso, il senatore e sindaco di Concamarise Cristiano Zuliani.