Prende ufficialmente forma il progetto per le celebrazioni di Dante 2021 che segnerà il settimo centenario dalla morte del Sommo poeta italiano che, secondo studi accreditati, avrebbe soggiornato nella terra del “nettare soave”.

Il primo evento è stato presentazione ieri, lunedì 21 ottobre, in conferenza stampa presso la Sala delle Feste del Municipio, e sarà un convegno dedicato al Poeta  dal titolo “Società e cultura veronesi all’epoca di Dante, poeta dell’esilio” che si terrà sabato 26 ottobre presso l’Auditorium Rocca Sveva alle ore 17 a ingresso libero.

A siglare il progetto delle celebrazioni erano presenti il sindaco Gaetano Tebaldi, il vice sindaco e assessore alla Cultura Alice Zago, Giuseppe Chiecchi studioso e autore di articoli e monografie soprattutto sulla Letteratura italiana tra Medioevo e Rinascimento, Andrea Ciresola, scrittore e moderatore del convegno, Giovanna Stubeli assessore all’Istruzione del comune di Soave, Claudio Carcereri De Prati sindaco di Colognola ai Colli e presidente dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona e l’editore Pierluigi Perosini, che curerà la stampa degli Atti del Convegno.

Il sindaco ha voluto ricordare come a Soave vi sia un borgo intitolato a Dante e che sembra sia stato lo stesso poeta a darne il nome. «È un’evento importante con relatori prestigiosi, un’offerta di conoscenza non solo per i giovani e gli studenti ma sarà anche un’opportunità culturale oltre che turistica per tutta la città».

«Come insegnante di Lettere condivido quotidianamente con i miei studenti la figura di Dante e la Divina Commedia. – ha sottolineato il vice sindaco Zago che del convegno è stata la promotrice – In accordo con la Commissione Biblioteca ho proposto un percorso su Dante da organizzare in più tappe, sempre a Soave, partendo proprio da quest’anno fino al 2021. Questo convegno di sabato 26 ottobre sarà il primo degli appuntamenti, seguiranno altre iniziative a testimonianza del legame che unisce la città al Sommo poeta.

Tornando al convegno, sono molto felice e onorata di avere tra i relatori il professore Giuseppe Chiecchi dell’Università agli Studi di Verona e con lui, sabato, altri due illustri docenti dell’ateneo veronese, i professori Guglielmo Bottari e Gian Maria Varanini».

Gli studiosi non hanno lasciato certezze rispetto ad un soggiorno di Dante nella Soave scaligera, ma è molto probabile che vi sia passato e che vi abbia anche soggiornato. Studiosi e storici vissuti a Soave, come Bartolomeo Perazzini alla fine del ‘700, Giuseppe Maggio e Dionigi Canestrari fine ‘800, si sono cimentati in approfonditi studi danteschi. Lo stesso Giulio Camuzzoni, volle che all’interno del castello scaligero di Soave vi fosse un dipinto dedicato al Poeta.

Molto noti a Soave sono i versi del soavese Pietro Zenari, parroco di Caldiero in arte Matio Zocaro, vissuto tra la prima e la seconda e la metà dell’800.

Egli scriveva: ” […] Quando il fiero ghibellino – Sorseggiò del nostro vino, – Disse allora in tono grave: – Questo è un nettare Soave, – E soave ancor la vigna – E la terra dove alligna, – E il paese fortunato – Fu Soave allor chiamato.

Ai soavesi piace, quindi, ricordare che forse il nome del borgo deriva proprio dalle parole di Dante e le guide che accompagnano i turisti nel borgo citano spesso questi versi.

L’evento di sabato 26 ottobre ha il patrocinio di: Regione Veneto, Provincia di Verona, Università di Verona, Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Comitato biblioteca Soave, Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona. Sponsor: Fondazione Cattolica, Alperia Bartucci S.p.A. e Cantina di Soave.

Foto: a sinistra in alto, il vice sindaco e assessore alla Cultura Alice Zago; in basso, Giovanna Stubeli assessore all’Istruzione del comune di Soave; al centro, la locandina dell’evento; a destra in alto, il sindaco di Soave Gaetano Tebaldi; in basso Claudio Carcereri De Prati sindaco di Colognola ai Colli e presidente dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona.