Taietta e Vanzetta: «I cittadini meritano trasparenza. A che punto è la vertenza con Cogeme?»

Proteste, segnalazioni e lamentele continuano a emergere sui social network da parte dei cittadini riguardo alle condizioni del cimitero del capoluogo e di quello della frazione di Raldon. Al centro della polemica, ancora una volta, la gestione affidata a Cogeme e il percorso avviato dall’amministrazione comunale per il riequilibrio del Piano Economico Finanziario (PEF) previsto dalla convenzione stipulata nel 2012, della durata trentennale.

Lo scorso anno, il Comune aveva incaricato l’avvocato Daniele Maccarrone di fornire assistenza legale per valutare la possibilità di recedere dalla concessione qualora non fosse stato possibile ripristinare gli equilibri economici originari. Dopo l’istituzione di un tavolo tecnico tra l’ente e il concessionario, sembrava essersi avviato un percorso di confronto, ma – denunciano oggi i consiglieri del Partito Democratico – tutto è calato nel silenzio.

«È passato un anno dall’avvio di questo iter – affermano i consiglieri Marco Taietta e Marina Vanzetta  (nella foto) – e riteniamo che il sindaco debba finalmente rendere noto alla cittadinanza quale sia lo stato degli sviluppi del confronto con la Cogeme».

Non solo: i due esponenti dem chiedono trasparenza sul parere redatto dal legale incaricato. «È necessario che venga reso pubblico il parere dell’avvocato Maccarrone, anche per comprendere se esistano effettivamente margini per il recesso dal contratto e quali siano gli obblighi disattesi da parte della ditta aggiudicataria», sottolineano Taietta e Vanzetta.

Nel mirino del Partito Democratico anche gli aspetti economici della concessione. «Chiediamo di sapere con esattezza a quanto ammontano, ad oggi, gli incassi percepiti da Cogeme, nonché quale sia il cronoprogramma dei lavori previsti da qui alla scadenza del contratto», concludono i consiglieri, invocando “risposte certe” e “un’assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione”.

La questione resta aperta, mentre sullo sfondo rimane il malcontento di molti cittadini che lamentano incuria e disservizi nei luoghi sacri della memoria collettiva.

 

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