La novità è per molti versi clamorosa: la più importante cantina sociale del Veneto, la Cantina di Soave, che dallo scorso anno si chiama Cadis 1898, dopo 4 anni cambia il direttore generale.
Tutto questo a poche settimane dal Vinitaly, il salone internazionale del vino in programma dal 14 al 17 aprile 2024.

Wolfgan Raifer dopo 4 anni lascia il ponte di comando per una divergenza sulle strategie di gestione con parte del Consiglio di Amministrazione.
La decisione di troncare il rapporto con Raiser è stata presa dal Cda e il presidente Roberto Soriolo, in carica dal 2018, l’ha poi comunicato ad una riunione tecnica dei soci nei giorni scorsi.
Quali siano le ragioni vere del contendere non si conoscono, così come non si sa quando effettivamente Raiser lascerà l’incarico e chi lo sostituirà. In una nota il Cda si limita a ribadire la decisione di interrompere la collaborazione con il direttore generale.

«Non posso entrare nello specifico in questo momento, posso solo dire che alla base della decisione c’è una visione diversa degli obiettivi della Cantina, sulla politica dell’imbottigliamento e del vino sfuso – ha precisato il presidente Soriolo al Corriere di Verona – Raifer viene da un mondo, quello dell’Alto Adige, che è molto diverso dal nostro. E la nostra Cantina, che abbraccia tutte le denominazioni veronesi, rossi e bianchi, Soave, Valpolicella e altri, puntava a strategie di sviluppo diverse».

Tornando al comunicato del Consiglio di Amministrazione, si legge poi che «Cantina di Soave, una realtà con una storia lunga più di un secolo e con un territorio di altissima vocazione vinicola, ha maturato con consapevolezza questa scelta, forte di una struttura aziendale solida e ricca di professionalità, con investimenti di prim’ordine in tecnologia e accoglienza. Nonostante il momento delicato del settore del vino, il Veneto e la provincia di Verona, con denominazioni importanti a livello internazionale, continuano ad essere i punti di riferimento del mercato e la Cantina di Soave ne è da tempo protagonista».

La sede di Cantina di Soave oggi Cadis 1898.

Il bilancio 2023 consolidava la Cantina di Soave.
Secondo alcune ricostruzioni, – come riporta Alberto Lupini su Italia a Tavola – Raifer, uno dei più brillanti manager del vino altoatesino che aveva sostituito all’inizio del 2020 Bruno Trentini, per 27 anni direttore della Cantina, avrebbe puntato sul vino sfuso a discapito dell’imbottigliato e penalizzando i soci.
Notizie che sembrano fantasiose considerando che non ci sono state turbative sul mercato delle uve. La conferma viene dai dati di bilancio attestato a 141,3 milioni di euro (in linea con quello precedente) con 7,8 milioni di cash flow (300mila euro di utile più gli ammortamenti) ed una riduzione dell’indebitamento verso le banche (da 35.9 a 20 milioni di euro).
Un bilancio che per quanto riguarda la liquidazione delle uve evidenziava 64 milioni di euro, con una redditività media per ettaro di 9.700 euro, in linea con gli ultimi anni. Le ragioni di una divergenza non sembrerebbero quindi stare sul prezzo delle uve.

Cadis 1898, lo ricordiamo, è l’acronimo che riprende le iniziali dello storico nome, accompagnandosi all’anno di fondazione del gruppo: un binomio che porta con sé equilibrio tra modernità e storicità. Con 2.000 soci circa, rappresenta oggi circa 6.400 ettari di vigneto, 140 milioni di fatturato e 42 milioni di bottiglie. Si tratta di una realtà che oggi raggruppa le realtà produttive del gruppo fra Soave, Valpolicella, Bardolino e Custoza.

Più in particolare queste le realtà più importanti del gruppo: 

la Cantina di Soave attualmente gestisce il 48% dei vigneti dell’area di produzione del Soave D.o.c. e il 43 % dei vigneti dell’area di       produzione del Soave Classico. Come marchio di eccellenza utilizza Rocca Sveva,
la Cantina di Illasi gestisce invece il 17% dei vigneti dell’area di produzione del Valpolicella D.o.c.,
la Cantina di Montecchia il 70% dei vigneti dell’area di produzione del Lessini Durello D.o.c.,
Terre al lago, infine, il 4% dei vigneti dell’area di produzione del Bardolino D.o.c. e il 7% del Custoza D.o.c.

 

Foto: da sinistra, il presidente Roberto Soriolo e il direttore generale Wolfgan Raifer.

 

 

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