Circa due ettari di terreno agricolo cosparsi di mais e veleno che avrebbero già causato la morte di centinaia di animali selvatici in zona Coazze di Gazzo Veronese.

La Polizia Provinciale ha individuato il responsabile: è un 80enne residente in provincia di Mantova, che ha consegnato l’insetticida dicendo di avere agito perché «stanco delle nutrie che infestavano i campi».

Polizia Provinciale, Protezione Civile, Comune, Polizia Municipale, consorzio di bonifica e volontari dell’ambito 5 di caccia sono al lavoro per rimuovere il cereale, ricoperto di una sostanza verdognola, dai terreni e dai canali.
Un campione era già stato inviato all’istituto zooprofilattico per individuare il veleno utilizzato.
Volontari e agenti della Polizia Provinciale stanno inoltre raccogliendo le carcasse degli animali – e tra questi nutrie, lepri, volpi, fagiani, pesci, aironi, anatre – che andranno poi smaltite.
Sul posto si sono recati anche il Presidente della Provincia, Manuel Scalzotto, e il Comandante della Polizia Provinciale, Anna Maggio.

Il luogo si trova poco distante dalla Palude del Busatello, Zona di Protezione Speciale e Sic (Sito d’Importanza Comunitaria), frequentata da numerosi animali selvatici.
L’intervento, dopo una prima segnalazione da parte del presidente dell’ambito di caccia, Corrado Pasini, è iniziato nel pomeriggio di ieri, fino all’arrivo del buio.

I lavori, coordinati con il Sindaco Stefano Negrini, sono ripresi questa mattina presto. Si teme che il veleno ingerito da diversi animali possa entrare nella catena alimentare dei predatori, tra i quali i rapaci.

«Le informazioni fornite dai nostri agenti non sono per nulla rassicuranti – afferma il comandante Maggio –. Dobbiamo ripulire il più possibile i terreni perché purtroppo un atto del genere può avere conseguenze che si protraggono per giorni o settimane. Ho coinvolto inoltre il servizio veterinario dell’Ulss per valutare se sia necessario adottare ulteriori provvedimenti per la tutela della salute anche delle persone».

«È un atto grave – dichiara il Presidente Scalzotto –. Un grazie a tutti i volontari che si stanno prestando a ripulire questo scempio e mettere in sicurezza l’area».

 

Foto: a sinistra, una immagine di repertorio di un contadino, a destra alcuni degli animali avvelenati che dovranno essere smaltiti.