Sgominata una banda di ladri moldavi e rumeni che si erano specializzati in vere razzie ai danni di attività commerciali del Nord Est ed alla conseguente ricettazione della refurtiva.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Verona, coadiuvati nella fase operativa da quelli delle Compagnie di Verona, San Bonifacio e Legnago, nella notte del 7 dicembre hanno arrestato 5 persone e recuperato diversa refurtiva tra Verona, San Giovanni Lupatoto, Zevio e Isola Rizza.
Denunciate altre 3 persone in stato di libertà, tra cui un italiano, tutte indagate, a vario titolo, per furto e ricettazione della merce costituita da numerosi capi d’abbigliamento e calzature di lusso trafugate, come accertato sinora, tra i mesi di giugno e dicembre in aziende nelle province di Parma, Udine e Pordenone.
Il sistema d’azione della banda era sempre il medesimo: il gruppo, composto solitamente da 3-4 soggetti, rubava veicoli commerciali vicino alle aziende che poi depredavano della merce. Il bottino veniva nascosto in un casolare nelle campagne di Zevio. Da qui, poi, la refurtiva veniva caricata su altri mezzi “puliti” che la trasportavano all’estero, prevalentemente in Moldavia, confondendola tra i bagagli degli altri viaggiatori regolari che rientravano settimanalmente nei loro paesi d’origine.
In seguito al fermo di uno degli autisti, inoltre, il gruppo, temendo di essere individuato, aveva pensato di cambiare base operativa trasferendo temporaneamente la refurtiva in un garage del comune di Isola Rizza, di proprietà di un italiano, dove poi è stata rinvenuta e sequestrata dai carabinieri.
Il sodalizio è stato individuato grazie alle tracce, seguite dagli investigatori, di un veicolo “pulito” che precedeva, a poca distanza, i mezzi rubati con il compito di preservare l’eventuale controllo di forze dell’ordine impegnate nell’ordinario controllo del territorio. Il furgone è stato intercettato e controllato nel parcheggio di un hotel di San Giovanni Lupatoto, dove i membri avevano trovato alloggio.
I fermati sono D.P. 21enne moldavo, V.C. 21enne moldavo, V.P. 27enne moldavo, A.I. 32enne rumeno e A.C. 31enne rumeno tutti accusati a vario titolo di furto pluriaggravato e ricettazione. Nei confronti del rumeno A.C., inoltre, l’accusa è anche di detenzione di stupefacenti: nel corso della perquisizione nel casolare di Zevio, infatti, all’interno di uno dei mezzi nella disponibilità dell’arrestato, sono stati trovati 190 grammi di marijuana. Al fine di eludere la loro identificazione, inoltre, i tre soggetti moldavi possedevano documenti falsi, intestati a persone di origine rumena, che sono stati sequestrati.
L’operazione ha consentito anche il recupero di tre mezzi rubati nelle province di Treviso, Vicenza e Pordenone nonché dell’intera refurtiva il cui valore commerciale è stato stimato in circa 200 mila euro, che è stata restituita ai legittimi proprietari.