Rischia di diventare imbarazzante la disputa tra Veneto Strade e l’amministrazione comunale di Boschi Sant’Anna per l’attribuzione della proprietà, con il relativo onere di manutenzione, del sovrappasso, principale collegamento tra il capoluogo e le frazioni di Boschi San Marco e Oni.

Il ponte, inaugurato nel 2008, prevedeva nella convenzione stipulata allora tra Veneto Strade, costruttrice del manufatto, e l’allora sindaco Marco Guglielmo che, dopo il collaudo definitivo, il sovrappasso sarebbe passato di proprietà al Comune, al quale sarebbe spettata la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Dopo un anno dall’inaugurazione dell’opera, costata circa 4,5 milioni di euro, hanno iniziato a vedersi i primi problemi strutturali. Dopo un intervento dovuto all’assestamento del terreno, avrebbe dovuto essere stato eseguito il collaudo definitivo e consegnato il sovrappasso al Comune.
A questo punto, invece, il collaudo avvenne dopo cinque anni, nel 2013 ma non venne mai rilasciato nessun verbale ufficiale di consegna del cavalcavia al Comune, di qui la disputa oggi che la struttura necessita di manutenzione, per sapere a chi appartiene.

«Il cavalcaferrovia non è certamente nelle migliori condizioni a causa delle infiltrazioni d’acqua che scendono lungo il cemento, sono stati riscontrati cedimenti laterali e anche le rampe stanno iniziando a mostrare crepe in molti punti» – affermano i consiglieri di opposizione Antonio Bottazzi, Giovanni Tumicelli e Laura Foti della lista “Verso il Futuro” -. Ad oggi però non ci è dato sapere se un’eventuale manutenzione o intervento spetta al Comune o a Veneto Strade in quanto non esiste un documento ufficiale, a detta dell’amministrazione, che ne attesti la proprietà».

«A inizio settembre abbiamo contattato Veneto Strade per informarli della situazione e della necessità di una perizia per eventuali interventi strutturali, – spiega il sindaco Enrico Occhiali – Avevamo notato che a lato di una delle carreggiate si era formata una fessura lunga parecchi metri e le rampe presentavano alcuni avvallamenti.
Devo dare atto a Veneto Strade di essersi resa disponibile immediatamente, infatti sono intervenuti due ingegneri e assieme a loro abbiamo verificato prima la parte sottostante in cemento armato del cavalcavia, che non presentava nessun cedimento, mentre sulla rampa di salita la copertura posizionata sul terreno, a causa degli assestamenti, presentava alcune crepe dove filtrava l’acqua che poi scendeva lungo i sostegni di cemento.
Niente di pericoloso per la sicurezza ma che, in accordo coi tecnici, andava risolta creando delle nuove canallette di scolo che una volta raggruppate in un unico punto defluiranno l’acqua in un bacino a terra, evitando infiltrazioni sulla struttura. Gli stessi tecnici di Veneto Strade ci hanno rassicurato anche sull’assoluta non pericolosità della situazione e informato che avrebbero preparato quanto prima il progetto per intervenire e risolvere il problema».

Alla luce dell’intervento di Veneto Strade e in mancanza per 12 anni del famoso verbale di consegna della struttura che sarebbe dovuto essere rilasciato al Comune di Boschi Sant’Anna per la presa in carico della piena proprietà, tutto lascia pensare che il cavalcaferrovia sia da considerare a tutti gli effetti ancora di proprietà di Veneto Strade e con esso anche gli obblighi di manutenzione.

Foto: a sinistra, il cavalcaferrovia a Boschi Sant’Anna; a destra in alto, il sindaco Enrico Occhiali; in basso, l’avallamento e la crepa sulla rampa segnalati dal cartello.