Un’imponente colonna di fumo nero ha oscurato il cielo del Basso Veronese nel pomeriggio di ieri 1° maggio, quando un vasto incendio è divampato ad Angiari all’interno dello stabilimento della Stena Recycling, multinazionale svedese specializzata nel recupero di rifiuti plastici ed elettronici. Le fiamme sono state segnalate intorno alle 15:55 dalla sorveglianza antincendio dell’impianto PMR di via dell’Industria, che ha immediatamente attivato i protocolli di emergenza.
Sul posto sono accorse una decina di squadre dei vigili del fuoco provenienti da Legnago, Verona, Rovigo e Villafranca. I pompieri hanno lavorato senza sosta per tutta la notte e sono tornati in azione questa mattina all’alba, dopo una breve interruzione notturna dovuta al rischio di cedimenti strutturali.
Secondo le prime ipotesi, a innescare il rogo potrebbe essere stata la presenza di batterie al litio all’interno dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Questo tipo di materiale, se non adeguatamente trattato, può generare autocombustioni, come già accaduto in passato nello stesso sito.
Grande preoccupazione ha destato nei residenti la visibilità della nube nera, chiaramente osservabile fino a Soave, San Bonifacio e Noventa Vicentina. Nella serata del 1° maggio, il Comune di Angiari ha invitato i cittadini, attraverso un avviso sui social, a tenere chiuse porte e finestre in via precauzionale. Tuttavia, l’allarme è rientrato in nottata.
«L’Arpav ha confermato che non sono state rilevate sostanze inquinanti nell’aria», ha rassicurato il vicesindaco Giovanni Grassi, presente sul luogo dell’incendio per tutta la durata dell’intervento. «Il vento ha spinto il fumo oltre i 250 metri d’altezza, evitando così una ricaduta al suolo pericolosa per la popolazione».
In queste ore i vigili del fuoco stanno completando le operazioni di rimozione del materiale plastico bruciato nel piazzale dello stabilimento. L’azienda, dal canto suo, ha fatto sapere che effettuerà al più presto una valutazione dei danni e un’analisi approfondita delle cause del rogo. «Purtroppo – si legge in una nota della Stena Recycling – il rischio incendio è insito nel trattamento dei rifiuti elettronici contenenti batterie al litio. Non sempre è possibile prevenirli, ma solo contenerli con sistemi adeguati».
Si tratta del quarto incendio nella ditta che si occupa di riciclo e gestione dei rifiuti, dopo quelli del 2015, 2019 e 2021.
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