Il Consiglio comunale di lunedì 28 aprile si è aperto, come ormai da copione, con il botto. «O meglio, con la solita grancassa della minoranza per parlare dell’ospedale», ha commentato successivamente al post consiglio con ironia il sindaco Paolo Longhi. A guidare l’attacco, il consigliere e medico Andrea Cesaro, che ha denunciato «una cattiva gestione dell’ULSS scaligera», affermando l’esistenza di un buco di 78 milioni di euro.
A replicare è stato il presidente del Consiglio, Roberto Danieli, il quale ha chiarito che il disavanzo è già stato coperto dalla Regione. Danieli ha comunque promesso la convocazione della dirigente dell’ULSS, Patrizia Benini, per chiarimenti, ricordando come la sanità sia un tema trasversale che «sta a cuore a tutti».
TARI e rifiuti: un’amara consolazione
Il focus si è poi spostato sulla TARI. A illustrarne le dinamiche è stato Davide Avanzo, direttore di SIVE Srl, che ha spiegato come le tariffe siano rigidamente regolate da ARERA. «I Comuni possono predisporre il Piano Economico Finanziario, ma non stabilire liberamente le tariffe», ha puntualizzato. La tariffa, seppur in lieve aumento, resta tra le più basse: circa 236 euro per una famiglia media a Legnago, contro i 329 euro della media nazionale.
Conti in ordine, ma polemiche in aula
Buone notizie dal rendiconto 2024: avanzo positivo di circa 720mila euro, – conferma l’assessore Daniela De Grandis – debito in calo e un patrimonio stabile. Ma sui numeri l’atmosfera si fa greve, con un silenzio interrotto solo dall’intervento tecnico di Mattia Lorenzetti. A vivacizzare la scena, il solito duetto al vetriolo tra il super consigliere Simone Tebon e lo sceriffo Luca Falamischia, culminato nella sospensione della seduta.
Il basilico della discordia
A smorzare i toni ci pensa Diego Porfido, che ironicamente regala al sindaco un vasetto di basilico, alludendo alla vera ossessione del primo cittadino: il taglio dell’erba. Un gesto che strappa un sorriso, portando un po’ di pepe – e basilico – in una sala altrimenti tesa.
Sociale dimenticato, ma fondamentale
Tra le scene madri del teatrino politico, passa in sordina il punto più serio della serata: l’autorizzazione per firmare il protocollo dell’Ambito Territoriale Sociale. Un progetto che punta a garantire un assistente sociale ogni 4mila abitanti, anche nei Comuni più piccoli. Ma l’attenzione latita, e a interrompere il sindaco in pieno intervento tecnico è solo una suoneria telefonica maleducata.
Verde pubblico e battute finali
Il sipario cala tra le ultime interpellanze, con una risposta efficace dell’assessore Roberto Donà sul verde pubblico: «Altro che nemici dell’ambiente – dichiara – il bilancio arboreo di Legnago è tra i migliori della provincia. Piantati più alberi che promesse elettorali».
Tra accuse, silenzi e qualche momento surreale, l’aula consiliare conferma il suo status di palcoscenico. Attori protagonisti i soliti noti.
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