Lunedì, 25 marzo, al Teatro Toniolo di Mestre, in provincia di Venezia, otto scuole veronesi sono state premiate durante la tredicesima edizione del concorso “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto“.

L’iniziativa della Regione Veneto, promossa in collaborazione con l’Unpli e con l’ufficio scolastico regionale, era rivolta alle scuole del Veneto e alle scuole italiane d’Istria.
I progetti proposti sono stati in tutto 59 e le scuole partecipanti sono state 48, di cui 5 croate.

«Sommando i numeri di tutte e 13 le edizioni i progetti presentati sono oltre 1.400 coinvolgendo migliaia di studenti – ha dichiarato durante la premiazione l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari – Oltre al ringraziamento aggiungo i complimenti a tutti per i progetti. Avete sempre partecipato con una determinazione e una passione straordinaria. Il mio grazie va anche a tutte le persone che a vario titolo hanno collaborato e fatto crescere questo concorso».

Tre gli ambiti in cui le scuole potevano partecipare: il primo più artistico, il secondo dedicato alla ricerca e all’enogastronomia ed il terzo dedicato a miti e leggende.

Nel primo ambito, le scuole veronesi premiate sono due: la scuola media “Frattini” di Legnago, per il componimento musicale “Accanto al filò”, e la scuola elementare “San Giovanni Bosco” di Zevio per la poesia “La Festa de la mela”. Entrambe si sono aggiudicate un premio di 600 euro.

Nel secondo ambito, tre le scuole scaligere premiate: per l’enogastronomia premiati con 400 euro ciascuno i progetti “Il colosso di zucchero” della scuola primaria “Tosi” di Legnago ed “Essere montagna: prendersi cura” della primaria “Battisti” di Erbezzo; premio di 600 euro alla scuola primaria “Roncari” di Sant’Anna d’Alfaedo per la ricerca storica dal titolo: “Il tesoro della Lessinia: dalla guerra alla pace”.

Infine tre le scuole scaligere premiate nel terzo ambito: per leggende e misteri, premio da 600 euro per la scuola primaria di Bosco Chiesanuova con il progetto “Gioco – Avventura in Lessinia”; e per i personaggi storici, premi da 600 euro alla scuola primaria di Velo Veronese per il progetto su Attilio Benetti ed all‘istituto professionale “Medici” di Legnago per: “Luigina De Grandis, una veneta nella storia”.

La premiazione del concorso si è tenuta ieri in occasione della Festa del Popolo Veneto, istituita dalla Regione nel giorno del 25 marzo, in ricordo del giorno della fondazione di Venezia.
«Un’occasione per rinnovare e rafforzare l’appartenenza di comunità, che è anche un modo per dar senso alla vita odierna – ha dichiarato Corazzari – È importante riconoscere che una società vive nelle sue tradizioni e in essa riflette la sua identità e attraverso di esse si riconosce.
È per questo motivo che ci rivolgiamo in particolar modo ai giovani, dedicando un concorso alle allieve e allievi delle scuole.
Quella di Venezia e del Veneto è una storia unica e straordinaria che in queste tredici edizioni del concorso è stata raccontata da migliaia di studenti, che ci hanno sempre dimostrato come la ricerca e la valorizzazione della propria identità rappresenti un valore anche per le nuove generazioni».

Video: “Il colosso di zucchero” realizzato dalla classe quinta della Scuola primaria “Tosi” di Casette sull’ex zuccherificio di Legnago.

«Tutto è cominciato qualche mese fa quando con la classe siamo andati in visita nel luogo dove un tempo sorgeva lo zuccherificio di Legnago, rinominato dai bambini “Il colosso di zucchero”. – spiega Caterina Giorgetta, l’insegnante referente del progetto – Con interesse, curiosità e stupore i bambini hanno approfondito la storia dello zuccherificio, scoprendo che è stata un’azienda importantissima per il territorio e l’economia di Legnago, che ha dato lavoro a più di 600 persone, tra cui probabilmente anche qualche loro bisnonno».

«Siamo molto soddisfatti del premio e del riconoscimento ricevuto. – conclude l’insegnante – Ci teniamo a ringraziare chi ha collaborato insieme a noi alla realizzazione del progetto: la Pro Loco di Legnago e l’associazione Humanitas Act».

 

 

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