Tutto è avvenuto durante l’intervallo delle lezioni, alle 10.50, al secondo piano dell’ala nuova dell’Istituto superiore Giuseppe Medici di Porto di Legnago,

«Alla fine della ricreazione – racconta il dirigente scolastico del Medici Stefano Minozzi – c’era una studentessa del secondo anno che aveva una bomboletta di spray urticante al peperoncino che, salendo le scale per ritornare in classe la stava facendo vedere ad un’amica, quest’ultima, per curiosità l’ha presa e ha provato ad azionarla ed è partito il puff di spray al peperoncino. Senza dire niente sono rientrate in classe tranquillamente.
La bidella che non le aveva viste, ha cominciato a tossire e quando ha visto che tutti nel piano tossivano, è corsa a chiamarmi, sono salito ho sentito anch’io odore forte che faceva bruciare la gola e lacrimare. Abbiamo fatto uscire tutte le classi dalle aule di quel piano, il secondo, facendo aprire tutte le finestre per arieggiare gli ambienti».

«È scattato immediatamente l’allarme, non sapendo esattamente la causa di quell’odore acre che si avvertiva nell’aria – spiega un insegnante dell’istituto – si pensava dovuto ad un principio d’incendio o a una fuga di gas».

Il dirigente scolastico ha immediatamente provveduto ad allertare i vigili del fuoco e il 118, facendo uscire gli studenti, circa un centinaio, dalle aule per radunarli all’esterno, davanti all’entrata dell’istituto, in quanto alcuni di loro avevano bruciore agli occhi, tosse e difficoltà respiratorie, altri solo suggestionati dalla situazione.

Sul posto sono subito arrivati i soccorsi del 118 con l’elicottero di Verona Emergenza e 5 ambulanze, assieme ai Vigili del fuoco.

Il Suem 118, ha trasportato alcuni intossicati in ambulanza negli ospedali di Legnago e Verona ma sembra che nessuno sia stato ricoverato. In tutto sono circa 37 le persone rimaste coinvolte, tra studenti e docenti, che sono stati visitati sul posto e per 23 di loro e stato necessario il trasporto al pronto soccorso.

«Le autorità stanno facendo tutti i controlli e le verifiche del caso. – conclude Minozzi – Le due ragazze, ree confesse, hanno ammesso immediatamente le proprie colpe ed è già scattato il procedimento disciplinare e inevitabilmente ci saranno delle conseguenze, come prescrive l’ordinamento con la comunicazione agli interessati entro i cinque giorni»

 

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