Mettersi in discussione e ripensare alla propria identità di imprenditori agricoli con una capacità di visione che, partendo dall’io imprenditore, sappia andare oltre i confini nazionali, consapevoli che la partita si gioca sul piano europeo e mondiale.

Questa la sintesi dell’intervento di Caterina Stevani commercialista – tributarista, che ha aperto la tavola rotonda “2023: Mela tra mercati ed opportunità”, tenutasi in questi giorni a Zevio, nel corso della 71° edizione della Festa della Mela.

Un invito corale agli imprenditori agricoli, presenti in una sala consiliare gremita fino alla conclusione dell’incontro, ad andare oltre le preoccupazioni e le proteste dettate da una
congiuntura economica e politica internazionale molto complessa per cercare di cogliere le nuove opportunità nei momenti di grande cambiamento.

«È il momento di agire e cambiare la visione: non sentirsi schiacciati da normative e vincoli. Bisogna tramutare la paura in coraggio, la sottovalutazione in valore, la frustrazione e il lamento in operatività».

Il Quadrilatero della mela, Zevio-Palù-Belfiore-Ronco all’Adige, e il mercato in generale stanno vivendo una congiuntura economica complessa, caratterizzata da una situazione climatica insolita, con grandi ondate di calore, forti venti e grandinate fuori stagione, una diffusa diminuzione dei consumi e un sensibile aumento dei costi di produzione, legati ai prezzi di fertilizzanti +64%, energia +50% e alimentazione zootecnica +25% (dati ISTAT 2022).

La locandina della Festa della Mela

«Sono annate dure, lo sanno bene le aziende del territorio qui presenti ma anche noi come amministrazione, – conferma Nicolò Fraccaro, assessore all’agricoltura del Comune di Zevio – ma non ci siamo arresi e stiamo andando avanti. Se siamo qui è perché crediamo ancora nel nostro territorio e lo vogliamo valorizzare».

Tre le iniziative che si propongono di dare una risposta al mondo dell’imprenditoria agricola vi è quella del Disegno di legge del costo di produzione in ortofrutta e pratiche commerciali sleali, firmato da Rosa Silvana Abate, avvocato, ex senatrice, ora rappresentante COPOI Coordinamento produttori ortofrutticoli italiani, che propone l’istituzione di un prezzo di vendita calmierato, definito da un’istituzione super partes come ISMEA, così da coprire totalmente i costi di produzione.

«L’imprenditore ortofrutticolo si trova costretto ad accettare un prezzo sensibilmente minore rispetto ai costi che sostiene per produrre, ma è costretto ad accettarlo perché il suo è un prodotto deperibile. È fondamentale che il reddito dell’azienda derivi dalla vendita dei prodotti per poter assicurare agli imprenditori agricoli la dignità del loro lavoro e la stabilità della loro attività».

Ulteriore valore può essere acquisito dalle attività del territorio anche attraverso iniziative locali più specifiche e mirate come il progetto Mela di Verona, che sta lavorando per ottenere il riconoscimento IGP per i frutti prodotti nell’areale veronese.

«Si tratta di un progetto già avviato, con la definizione dell’identità grafica e le procedure per la certificazione, quello che resta da fare ora è coinvolgere i produttori nel racconto delle nostre attività, del nostro prodotto e delle sue
peculiarità – spiega Stefano Faedo (nella foto), presidente Associazione Ortofrutta Veneta – perché le nostre mele sono ottime dal punto di vista produttivo e organolettico, ma a volte facciamo fatica a valorizzarle come meriterebbero».

 

 

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