È l’estate degli autovelox fatti esplodere, abbattuti o resi ciechi. I rilevatori di velocità sono considerati dagli automobilisti veri e propri “bancomat” dislocati nel territorio del Basso veronese, come quello di Bevilacqua all’ingresso del paese per chi proviene da Minerbe sulla Regionale 10, di Bovolone lungo la Provinciale 2 in entrambe le direzioni da e per Cerea, di Minerbe lungo la Provinciale 500 in direzione del capoluogo per chi arriva da San Vito, di Legnago sulla Regionale 10 a ridosso di ponte Limoni, tra l’altro messo fuori uso con della schiuma poliuretanica, da ignoti, in queste ultime ore; tutti con limite di 70km/h tranne quello attivato di recente nella frazione di Venera di Sanguinetto di 50km/h che detiene il record degli autovelox avendo rilevato ben 3.600 infrazioni per eccesso di velocità in appena 15 giorni.

In questa provincia veronese irrispettosa del codice della strada, arriva da Padova un’altra storia che ha come protagonista il dispositivo elettronico della discordia.

Da inizio agosto un giovane automobilista è al centro di una controversia con la Polizia Locale dopo aver ricevuto una multa per aver segnalato con i fari l’ubicazione di un autovelox ai conducenti provenienti dalla direzione opposta.
La vicenda ha suscitato dibattiti sulle leggi del Codice stradale e sulle giuste pratiche di sicurezza.

Dalle ricostruzioni emerge che il conducente stava percorrendo una strada cittadina a bordo della sua automobile. Secondo il verbale dei vigili avrebbe fatto segnali luminosi agli automobilisti che si avvicinavano dalla direzione opposta, avvisandoli dell’auto della Polizia Locale con autovelox posizionata poco dopo.
La multa, inizialmente fissata a 29 euro e poi aumentata a 40 euro, è stata immediatamente contestata dal giovane che asserendo che non stava segnalando, ha intrapreso una battaglia legale, più per spirito di presunta ingiustizia che economico.

L’autovelox è un sistema che consente di determinare la velocità di un’automobile. A destra, Marco Cacciolari, comandante della Polizia Locale Media Pianura Veronese con sede a Bovolone.

Cosa dice il Codice della Strada
La polizia, dal canto suo, ha rilasciato una dichiarazione in cui chiarisce che sebbene segnalare un autovelox con i fari non costituisca un reato, rappresenta comunque un illecito amministrativo secondo l’articolo 153 del Codice della Strada che regola “l’uso dei dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione dei veicoli a motore e dei rimorchi”.
Al comma 11 si specifica come «chiunque violi le altre disposizioni dell’articolo ovvero usi impropriamente i dispositivi di segnalazione luminosa è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 41 a 169 euro».

«Non è una procedura che viene molto applicata dai nostri Comandi – spiega Marco Cacciolari, comandante della Polizia Locale Media Pianura Veronese con sede a Bovolone – quella di sanzionare gli automobilisti che segnalano le postazioni autovelox, perché dispendiosa dal lato delle risorse umane, in quanto si dovrebbe mettere una seconda pattuglia, a centro metri prima del dispositivo nella direzione opposta, per verificare l’infrazione di segnalazione».