Attesa da trent’anni la rotatoria all’«incrocio della morte», come lo chiamano a Gazzo Veronese e a Nogara, tragico teatro di almeno 20 incidenti mortali e tantissimi altri con conseguenze gravi per le persone coinvolte, all’intersezione tra la Statale 12 e via Paglia ai confini dei due comuni.

Il caso è tornato sulle prime pagine dei media, come riportato da L’Arena, per la notizia che la rotatoria, già con un progetto e finanziamenti di Provincia (100.000 euro) e Regione (350.000), rischia di arenarsi per una revisione del progetto chiesta da Anas, che ne ha fatto quasi raddoppiare i costi: dai 700mila preventivati a circa un milione e mezzo.

Questo allungherà i tempi, col rischio di far sfumare il contributo del Veneto valido solo se sarà bandita la gara dei lavori entro 12 mesi dalla concessione del denaro. Che scadranno a ottobre. «Altrimenti andranno persi», – spiega a L’Arena la vicepresidente della Regione, Elisa De Berti, delegata ai lavori pubblici – «Tuttavia, anche andasse perso il finanziamento, Gazzo potrà chiederne un altro», garantisce De Berti.

«La nostra quota parte può essere ricalcolata e non ci sono rischi di perdere l’attuale», – sottolinea il presidente della Provincia, Flavio Pasini, anche sindaco di Nogara – «Interveniamo perché la strada è pericolosa, qui si sono verificati troppi incidenti mortali».

«Ho fiducia nella Provincia e nella Regione, che ho sempre al fianco», – assicura il sindaco di Gazzo Veronese Stefano Negrini – «Mi auguro che Anas intervenga in modo cospicuo. Le assicurazioni ci sono».

Anche il deputato Flavio Tosi (Forza Italia) è pronto a dare una mano – «con la domanda inoltrata ad Anas per il contributo potremo monitorare l’iter. I fondi ministeriali a disposizione ci sono, per la sicurezza stradale di Anas, basta chiederli».