Avevamo già diffusamente raccontato dell’evento di fine aprile che ha visto varie autorità, molti primi cittadini, il presidente della Provincia Flavio Pasini e il sindaco di Angiari Antonino Puliafito con la propria giunta comunale, inaugurare la “Piazza del Rispetto” ad Angiari, un luogo simbolo dedicato a tutte le donne vittime di violenza e di femminicidio.

Ed è significativo che la piazza si trovi proprio nel cuore del paese, dove la gente si ritrova, si incontra e condivide i momenti di festa in un grande spazio aperto, luogo di aggregazione e di incontro per l’intero paese.
A testimoniare questa Piazza, unica in tutta la Penisola, un’opera d’arte, una scultura in marmo di Carrara, realizzata dallo scultore Antonio Esposito raffigurante una donna stesa con le mani sul capo, a rappresentare un gesto di protezione e sofferenza, evocando così una violenza subita.
A parlare per la prima volta, in maniera diffusa e dettagliata e a presentarci l’opera, è proprio lo scultore Antonio Eposito.

«Questa è una scultura che arriva direttamente al cuore dello spettatore suscitando sentimenti di dolore e sofferenza, – confida l’artista – un’opera che colpisce ed emoziona e l’esecuzione, fatta volutamente in marmo bianco di Carrara, è caratterizzata da vuoti e pieni che contrastano tra di loro contribuendo a dare maggiore drammaticità all’opera.
Nel realizzarla ho voluto pensare cosa può provare una donna che ha subito una violenza fisica o una violenza sessuale, e la stessa posizione del corpo è stata da me scelta in questo atteggiamento, per dare un senso di grande drammatizzazione alla scultura cercando di far rivivere quello che una donna può sentire in quei momenti. Non è certo facile realizzarla – prosegue l’artista – si rischia infatti di cadere nel banale mentre quando si modella il marmo è necessario raggiungere certi equilibri senza andare oltre, rischiando così di rovinare quanto di bello fatto».

Antonio Esposito, al centro, con i sindaci e le autorità all’inaugurazione della Piazza del Rispetto.

Nato ad Isernia nel Molise ma da molti anni residente a Porto di Legnago, Antono Esposito si è diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Isernia. Ha frequentato l’Accademia d’Arte di Napoli sotto la guida di Emilio Greco e per lunghi anni ha insegnato Arte nelle scuole del nostro territorio.
Come scultore ha al suo attivo numerose mostre personali dal 1978 ad oggi, ha partecipato a varie collettive e a varie edizioni di Arte Fiera.
Legnago di lui ricorda il busto di Antonio Salieri posto proprio nella piazzetta antistante il Teatro legnaghese. Il critico d’arte Giorgio Segato di lui e delle sue opere ricorda come – «Esposito dimostra sensibilità, armonia di colori, peso e sensibilità plastica, evidenziata in modo sorprendente anche dall’assenza voluta di simmetrie e di ripetizioni formali».
Mentre di lui Vittorio Sgarbi ha scritto – «Sento un certo odore di post-Futurismo nell’opera di Antonio Esposito scultore le cui creazioni ruotano attorno a un tema che mi pare prevalere su ogni altro, la condizione dell’uomo nell’epoca della meccanizzazione […]».

L’opera sulla piazza di Angiari rappresenta un lavoro di altissima qualità e di grande effetto emotivo delineando la grande identità scultorea dell’artista. «È vero, – riprende Esposito – in questa scultura sono presenti anche elementi decorativi ritmati che collaborano alla bellezza del suo insieme. Troviamo dei tagli che rappresentano dei ritmi e delle fascette che personalizzano l’opera tanto che quelli posti sulla schiena sono degli “incavi ritmatici” che garantiscono un effetto plastico ed armonico ad ogni lato della scultura. Il mio grazie va di sicuro al sindaco di Angiari Antonino Puliafito e all’intera amministrazione per aver creduto in questo progetto e per aver intitolato addirittura una piazza alle donne vittime di violenza intitolandola “Piazza del Rispetto”; un luogo simbolo per tutti».

Dalla sua inaugurazione ad oggi l’opera scultorea è costantemente visitata dalla gente e le visite continuano ad aumentare. Il momento toccante della cerimonia di inaugurazione è stato quando l’opera, coperta da un telo di seta rosso, è apparsa nel suo candore che contrastava con petali di rosa cosparsi alla sua base e dalle scarpette rosse mentre si notava tra i presenti emozione e commozione. Un’emozione che coinvolgerà tutte le persone che andranno a visitare le piazza e ad ammirare l’opera di Antonio Esposito.

[Francesco Occhi]