“Un tesoro ritrovato” il titolo della mostra d’arte promossa dal Comune di San Pietro di Morubio, dall’Unpli Pro Loco Basso Veronese, con il patrocinio della Regione Veneto e Provincia di Verona, dedicata a Ettore Zenatti, pittore (1875-1954) nato a Malavicina, poi diventata Bonavicina di San Pietro di Morubio.

Una esposizione di opere nella prestigiosa Villa Verità di via Vittorio Veneto a San Pietro di Morubio, per raccontarne le origini, la pittura e il lavoro artistico di questo grande artista sconosciuto fino a un decennio fa e al quale l’Amministrazione dedicherà un sala della Villa.

All’inaugurazione, la mostra sarà presentata dal pittore Charlie con moderatrice l’assessore alle Attività produttive, Cultura e Manifestazioni Lara Bissoli.
Interverranno Corrado Vincenzi sindaco di San Pietro di Morubio, Teresa Meggiolaro presidente Consorzio Pro Loco del Basso Veronese con le musiche di Denise Turrini e David Cremoni, narratori Elisabetta di Lauro e Maurizio Garavaso.

La mostra che sarà inaugurata domenica 21 maggio, con ingresso libero, alle ore 18,00 a cui seguirà un momento conviviale, rimarrà aperta il sabato e la domenica dal 21 maggio all’11 giugno dalle 17,00 alle 20,00.

Ettore Zenatti chi era.
Nel 1874 per volere della popolazione il nome di Malavicina, “Malus vicus” (cattivo villaggio), diventa Bonavicina. Ettore Zenatti nasce a Malavicina il 21 dicembre del 1875. Sia per il periodo che ha vissuto non ci sono quasi più testimoni, sia perché non ha lasciato discendenti diretti, la storia personale di Ettore Zenatti è abbastanza circoscritta. Di lui si sa che per un lungo periodo fu impiegato comunale a San Pietro di Marubio dove praticamente svolgeva tutte le mansioni; che sposò Sofia Benini, originaria di Bovolone, dalla quale ha avuto un figlio di nome Manio, morto in tenera età di poliomelite.

«Questa, sarebbe la storia di un uomo che visse a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento – racconta il pittore Charlie – se, un giorno di una decina d’anni fa, non si fosse presentata a casa mia una sua lontana discendente che voleva cedere una trentina di dipinti, perlopiù piccoli datati tra il 1915 il 1954. Erano tutte opere di Ettore Zenati, ora tutte catalogate; che se fossero andate disperse non si potrebbe ora parlarne e descrivere questo patrimonio storico culturali di notevole rilevanza.
Pur non essendo a conoscenza di lavori antecedenti al 1915 – continua Charlie – è facile dedurre che Zenatti dipingesse anche prima di questa data, perché i dipinti ritrovati sono il segno tangibile di una piena maturità artistica. Le sue opere non sono semplici fogli di carta ma monumenti che Ettore Zenatti ha voluto regalare alla storia».