Non si placa la polemica, anzi si inasprisce ancora di più, tra i vertici locali della Lega e Partito Democratico dopo l’incontro pubblico della settimana scorsa promosso dai due sindaci Cristiano Zuliani di Concamarise e Angelo Campi di Salizzole e la loro petizione contro l’arrivo di un gruppetto di migranti nel vicino territorio di Salizzole e l’istituzione di un nuovo Centro di accoglienza.

Paolo Borchia
«Dalla sinistra critiche strumentali. – afferma Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega Verona – Lo sa benissimo che il vero problema non sono certo le due famiglie in arrivo che, anzi, sarebbero le benvenute in un contesto di accoglienza che segua legalità e regole chiare.
Chi, invece, cerca facili polemiche dovrebbe sapere che nel caso del Centro di accoglienza straordinario i soggetti ospitati potrebbero essere ben più problematici di due nuclei famigliari. Gli amministratori della Lega bene hanno fatto, quindi, a sollevare la questione con buonsenso: un altro Cas sarebbe insostenibile, sia per le dimensioni della comunità di Concamarise, sia per la vicinanza con l’altra struttura analoga.
L’accoglienza è una cosa, – conclude Borchia – lucrare sull’accoglienza è un’altra e la sinistra nazionale ha già commesso gravi errori in tal senso. Non siamo disposti a
‘replicare’ simile cattiva gestione nei nostri territori».

Manuel Scalzotto
«La Lega veronese ringrazia i sindaci Angelo Campi di Salizzole e Cristiano Zuliani di Concamarise, – incalza Manuel Scalzotto, responsabile Enti locali Lega Verona – per la condotta attenta e previdente in favore delle loro comunità che non sarebbero in grado di sopportare ulteriori nuove presenze straniere sul proprio territorio.
Non si tratta certo di posizioni ideologiche ma di concrete valutazioni per il bene dei cittadini e dei migranti stessi, in una logica di dignitosa accoglienza. Con la Lega alla guida dei nostri Comuni, la sicurezza è prioritaria».

Franco Bonfante
«Capisco benissimo l’imbarazzo della Lega veronese, rimasta intrappolata dalla sua stessa propaganda ed ora costretta ad arrampicarsi sugli specchi per i fallimentari risultati ottenuti sul fronte del controllo dell’immigrazione. – la risposta di Franco Bonfante, segretario provinciale Pd Verona – Resta tuttavia inaccettabile da parte leghista continuare a mischiare il profano della vuota propaganda politica con il sacro dell’amministrazione di una comunità: nella vicenda dell’accoglienza delle due nuove famiglie con bambini di profughi non c’è in ballo la sicurezza del paese, ma soltanto la faccia, ormai persa, di un partito che ha promesso ciò che non poteva mantenere.

Inaccettabile – continua Bonfante – è l’ipocrisia della posizione leghista: il titolare del nuovo piccolo centro di accoglienza risulterebbe essere un militante leghista. A più riprese è stato pubblicamente elogiato per il suo impegno nel volontariato dalle massime cariche leghiste locali e nazionali, a partire dal presidente della Camera Fontana, passando per il presidente del Veneto Zaia e lo stesso leader leghista Salvini. Troppo facile lodare il volontariato durante le cerimonie pubbliche e poi affermare che “lucra” sulle pelle dei disperati durante la pratica amministrativa quotidiana».

«Preoccupa infine – conclude il segretario del Pd – che i dirigenti locali leghisti continuino a parlare dei profughi come fossero dei clandestini: non è stato Salvini ad aprire alla immigrazione controllata? E allora il termine profugo indica una persona alla quale è stato riconosciuto il bisogno di protezione e assistenza sulla base delle Leggi italiane.
La verità è che cancellando la protezione speciale, grazie alla quale vivono e spesso lavorano legalmente in Italia oltre 40 mila persone (il dato è del capogruppo della Lega al Senato), sono loro a creare i clandestini e a minare pertanto la sicurezza delle nostre comunità».

Foto: a sinistra l’arrivo di profughi in un Cas; a destra dall’alto, Paolo Borchia, Manuel Scalzotto e Franco Bonfante.