Tutto iniziò il 4 gennaio quando con un provvedimento il sindaco di Angiari Antonino Puliafito vietò, fino a fine anno, il transito a greggi e armenti sull’argine e sulla golena dell’Adige nel territorio comunale di sua competenza.

Il sindaco firmò l’ordinanza – spiegandone le motivazioni: «Per tutelare l’igiene pubblica in quanto i greggi di pecore nelle loro transumanze lasciavano sul camminamenti ciclopedonali dell’Adige i loro escrementi, oltre che per la salvaguardia delle risorse naturali faunistiche.

L’ordinanza scatenò le ire di due pastori, che furono colti sul fatto, oltre che del consigliere regionale Stefano Valdegamberi e dei consiglieri di minoranza di Angiari, che impugnarono il provvedimento del sindaco accusandolo di vergognarsi del suo operato.

Il Tar chiamato in causa ha però confermato, nei giorni scorsi, la legittimità del provvedimento di Puliafito e respinto il ricorso dei pastori.

Immediata la rivalsa del sindaco alla sentenza, che ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe, pubblicando immediatamente, sabato 30 aprile, il suo commento sulla pagina social del Comune.

«Con buona pace del consigliere Regionale Valdegamberi, – scrive Puliafito – del rappresentante di Coldiretti Bissoli, dei pastori Oliverio e Cazzola nonché dei consiglieri comunali Speltra, Andriolo e Lunardi, ieri 29 aprile 2022 il T.A.R. del Veneto (Tribunale Amministrativo Regionale) si è pronunciato, rigettando il ricorso presentato dai pastori per “l’annullamento previa sospensione dell’efficacia dell’Ordinanza contingibile ed urgente n.1 del 4.01.2022 avente ad oggetto “Tutela dell’igiene pubblica e per la salvaguardia delle risorse naturali faunistiche”.

Quanto sopra – continua nello scritto il sindaco – per doverosa e giusta notizia nei confronti della cittadinanza significando che il provvedimento adottato dal Sindaco è tutt’altro che illegittimo anzi, trova riscontro nelle varie normative regionali che probabilmente sono completamente sconosciute da chi ha sollevato eccezioni e che invece farebbe bene a documentarsi prima di alimentare sterili ed inutili polemiche.
Ora chi deve vergognarsi?

Non è tardata la replica immediata del consigliere Valdegamberi «Rimango allibito dalla sentenza perché va contro a precedenti sentenze del Consiglio di Stato in cui i pastori e la pastorizia venivano salvaguardati. L’ordinanza in questo caso è priva di motivazioni, perché la transumanza fa parte delle tradizioni, è sempre avvenuta storicamente lungo i fiumi ed è sempre stata un momento di festa per le popolazioni.
Mi rammarica la posizione “Pilatesca” (da Ponzio Pilato ndr) della istituzioni coinvolte che trovo insensata e ideologica.
Mi meraviglio, ancor di più, del comportamento della Lega che appoggia questo sindaco e non ne prenda invece le distanze, visto le  contraddizione agli stessi provvedimenti approvati in sede di Consiglio regionale».