Migliaia di persone accalcate e senza mascherina hanno riempito piazza Bra e piazza Dante, la settimana scorsa, per manifestare contro il green-pass che dal 6 agosto sarà obbligatorio per accadere a bar e ristoranti ed altri luoghi al chiuso.
Evidentemente la decisone del governo non è piaciuta a quella parte di popolazione che non vuol sentir parlare di vaccini, di divieti, di obblighi, di esclusioni. Ed a giudicare dalla quantità di persone che hanno partecipato alle manifestazioni anche nella nostra città è una parte rilevante.

Sono coloro che rifiutano qualsiasi limitazione alla libertà personale. D’altra parte gli italiani che si sono vaccinati sono ad oggi il 50% (esattamente, 29,6 milioni di Italiani hanno completato il ciclo). Il 59,2% ha in corpo almeno una prima dose. che significa che c’è un 40% che non si è vaccinato. Sostanzialmente un italiano su due, la metà.

Ed è in questo 40% della popolazione che ora scatta la protesta. Una protesta che è determinata dalla consapevolezza che, pur non esistendo l’obbligo vaccinale, con l’istituzione del green-pass viene fortemente limitata la vita sociale di coloro che non si vaccinano.

E’ questo che ha fatto scattare la protesta spontanea. Nessuna organizzazione sembra coinvolta, e nessun simbolo politico. Le migliaia di persone anti green-pass sono confluite col passaparola sui social.

«E’ davvero deprimente e preoccupante – scrive Beppe Giuliano su L’Adige – che una quota così ampia di nostri concittadini non abbia ancora maturato la consapevolezza che l’unico modo per battere il virus, per mettere la parola fine alla pandemia, evitare morti e ricoveri con tutti costi economici e sociali che ne conseguono, per non tornare alle chiusure, alle zone rosse, arancioni e gialle è vaccinarsi. E siccome per raggiungere l’immunità di gregge è necessario, dopo che è emersa la variante delta, vaccinare il 90-95% della popolazione, non essendoci l’obbligo, l’unico modo per esercitare una persuasione sui recalcitranti è escludere chi non si vuol vaccinare da certe situazioni particolarmente rischiose».

«I dimostranti gridavano “libertà” – conclude Giuliano -. Ma devono avere uno strano concetto della libertà. Soprattutto non sanno che la loro libertà finisce dove comincia quella degli altri. Ed è quella di non ammalarsi».

Intanto la risposta della Questura al corteo non preavvisato andato in scena in via Mazzini, non si è fatta attendere.
Già quattordici le persone identificate nei cui confronti verrà comminata la sanzione amministrativa per il mancato rispetto della normativa anti-Covid, sanzione che per alcuni rischia di divenire particolarmente salata vista la recidiva dei trasgressori.

In accordo con la locale Procura, costoro dovranno rispondere penalmente anche per aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata, oltreché sediziosa.
Alcuni di loro, è stato accertato, sono ampiamente noti per la loro militanza in formazioni che da più di un anno si sono distinte in manifestazioni contro i provvedimenti governativi.

Erano circa duemila i manifestanti, dati diffusi dalla Procura, che senza darne alcun preavviso – come invece voluto dalla legge e nonostante l’invito a desistere del funzionario di Pubblica sicurezza, al grido di “No green-pass” e “Libertà” hanno sfilato da piazza Bra a piazza dei Signori attraversando via Mazzini, tanti senza mascherone e in pieno assembramento, per poi tornare nuovamente dinanzi al municipio, per protestare.

Sono tuttora al vaglio della Digos i filmati realizzati dal personale della Polizia scientifica per identificare ulteriori manifestanti.