«Il plasma iperimmune è un’arma fondamentale nella lotta contro la pandemia». Partendo da questa considerazione l’Ulss 9 Scaligera torna a chiedere ai guariti dal Covid 19 di donare alla Banca del plasma della Regione.

La Regione del Veneto è stata la prima, in Italia, così come dichiarato dal presidente Zaia durante la conferenza stampa del 6 maggio, a predisporre una Banca del Plasma “iperimmune” per raccogliere il sangue dei pazienti guariti dal Coronavirus: lo studio, ancora in fase sperimentale, ha riscontrato che il plasma di chi è riuscito a guarire dal virus contiene anticorpi utili a combatterlo. La terapia che prevede l’utilizzo di questo sangue, definito appunto “iperimmune”, sui pazienti positivi ricoverati in ospedale ha dato sinora esiti incoraggianti.

Per tutti questi motivi, l’Ulss9 Scaligera ha lanciato la campagna per invitare coloro che hanno vinto la sfida contro il Covid a donare il proprio sangue alla Banca del Plasma.

«L’occasione – commenta il Direttore Generale dell’ULSS 9, Pietro Girardi – è propizia per ringraziare nuovamente tutti quelli che stanno aderendo alla donazione e alla campagna di sensibilizzazione».

Requisiti per la donazione. Possono donare tutti coloro che abbiano un’età compresa tra i 18 anni e 60 anni e risultino idonei ai normali criteri di idoneità per il donatore di sangue ed emocomponenti, che siano risultati positivi al virus Sars-CoV-2 e abbiano manifestato sintomi correlati alla malattia e che abbiano poi eseguito almeno un tampone molecolare con risultato negativo dopo almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi e dopo almeno 3 giorni senza sintomi.
Inoltre, è idoneo alla donazione solo chi ha contratto il Covid-19 di recente, in quanto l’immunità del sangue decade dopo alcune settimane.
Sono esclusi dalla donazione donne in gravidanza, uomini e donne che abbiano ricevuto precedenti trasfusioni e pazienti affetti anche in passato da patologie neoplastiche.

Quanto alla situazione delle strutture sanitarie, il dg dell’Ulss la definisce «più difficile adesso che a marzo».
«Siamo meglio organizzati», sottolinea Girardi, «ma ci sono più ricoveri rispetto a otto mesi fa». E spiega che per far fronte a questa situazione stanno aumentando di giorno in giorno i posti letto dedicati a pazienti Covid. A Legnago e San Bonifacio, infine, i pronto soccorso sono particolarmente sotto stress, tanto che sono state create aree di ricovero aggiuntive per dare sollievo al servizio di emergenza.

Queste le strutture Trasfusionali della provincia di Verona:

Ospedale di Legnago: tel. 0442 622535, lun-ven, dalle 12 alle 13

Ospedale di San Bonifacio: tel. 045 6138466, lun-ven, dalle 8 alle 13

Ospedale di Verona Borgo Trento: tel. 045 8122150, lun-ven, dalle 8 alle 13

Ospedale di Verona Borgo Roma: tel. 045 8122150, lun-ven, 8 alle 13

Ospedale di Bussolengo: tel. 045 6712256, lun-ven, dalle 8 alle 13