Dopo oltre 4 mesi di sospensione dell’attività a causa dell’emergenza sanitaria Covid il Teatro Salieri riprende il suo viaggio con la Musica.
Due appuntamenti musicali per la rassegna “Salieri Estate 2020” ad ingresso libero (fino ad esaurimento posti) che si svolgeranno nel piazzale esterno del Teatro alle ore 21.

Gli spettatori dovranno attenersi alle norme igieniche vigenti per l’emergenza Covid, quali igienizzazione delle mani, rispetto del distanziamento personale e utilizzo della mascherina in caso di assembramento.

«Il Teatro Salieri, in realtà, non si è mai fermato del tutto, – ricorda il direttore Federico Pupo – poiché dal 23 febbraio, giorno della chiusura per la pandemìa da Coronavirus, c’è stato un continuo lavoro di riprogrammazione dialogando costantemente con i nostri spettatori per organizzare i rimborsi e i voucher.
Con il Presidente Stefano Gomiero abbiamo pensato di dedicare questi concerti soprattutto ai nostri ‘clienti amici’, abbonati e non, molti dei quali hanno voluto rinunciare al rimborso dei biglietti: un gesto di stima e apprezzamento per il loro teatro».

Si inizierà Mercoledì 15 luglio ore 21.
Chorando Brazil, l’anima della vera musica brasiliana.
Vittorio Sabelli Clarinetto
Marco Molino Marimba
Musiche di Pixinguinha, Joao Gilberto, Tom Jobim, Egberto Gismonti

Il progetto musicale Chorando Brazil nasce in Italia nel 2016 dall’incontro di Vittorio Sabelli e Marco Molino. L’idea del gruppo è quella di omaggiare e valorizzare la musica Choro con una formazione originale e atipica: Clarinetto e Marimba.
Nel 2017 il duo ha pubblicato il disco ‘Sonhando na Praia’.
Si esibisce in teatri, club e posti immersi nella natura, oltre ad importanti Festival, per citarne alcune il Toquinho Toro Festival, Matese Friend Festival, ed importanti stagioni concertistiche, riscuotendo ovunque ottimi successi.
Nel marzo 2018 il duo ha tenuto diversi concerti in Brasile, momento importante per conoscere da vicino i posti dove lo Choro è nato. Durante la permanenza in Brasile la band ha collaborato con importanti musicisti brasiliani, sui quali spicca la cantante Nadja Soares e il famoso chitarrista Luizinho 7 Cordas, oltre ad aver intrapreso un interscambio culturale con l’Arte No DIque, un’Associazione brasiliana che si occupa di ‘formare’ i bambini e ragazzi della Favela di Santos.
Nel Novembre 2018 il duo è riuscito ad invitare in Abruzzo e Molise per 20 giorni 11 musicisti di età compresa tra gli 8 e i 16 anni dell’Arte No Dique, organizzando concerti, interviste televisive e due reportage. Il concerto del duo Chorando Brazil è improntato maggiormente sull’opera di Pixinguinha, Jacob de Bandolim ed Ernesto Nazareth. Le loro opere esprimono a fondo la cultura e l’anima brasiliana, attraverso il ritmo allegro e le melodie virtuosistiche e acrobatiche che si contrappongono in maniera netta a melodie intime di rara bellezza.
È proprio questo l’intento di Chorando Brazil: riportare alla luce e far conoscere quella che è l’anima della vera musica brasiliana, ripercorrendo le strade di musicisti e compositori brasiliani con una formazione che si presta a esprimere in maniera personale e unica i brani che hanno fatto conoscere la musica brasiliana al mondo intero.

Mercoledì 29 luglio ore 21.
Dixieland, il jazz originale di New Orleans.

Old Peppers Jass Band:
Gabriele Bolcato tromba e cornetta
Oscar Pagliarini clarinetto e sax
Carlo Ceriani banjo
Renzo Segala sax basso
Valter Consalvi voce e whashboard
guest: Lino Bragantini trombone

“Old Peppers Jass Band”, ensemble dedicata alla rivisitazione del Jazz tradizionale che, con un approccio interpretativo carismatico, originale ed attuale ci porteranno come d’incanto in quegli allegri e spensierati “anni ruggenti” di un’America che da lì a poco incontrerà con la Grande Depressione il periodo più buio della propria storia. Grazie al loro repertorio ci si potrà calare nelle atmosfere più dense e scure del blues del Mississippi, in quelle più sollevanti di Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Fats Waller, Bix Beiderbecke, fino alle più divertenti e rassicuranti tipiche delle marchin’ band e dei medicine show, rifacendosi, dunque, ai giganti degli albori del ventesimo Secolo e del primo dopoguerra.
Gli Old Peppers Jass Band per le loro performance useranno, oltre alla voce, solamente strumentazione a fiato e a percussione, nel pieno rispetto delle sonorità di inizio novecento oltre al tipico strumento armonico/percussivo: il banjo.
Presenteranno il loro primo disco: Spicy.