Ci sono le prime due denuncie di parenti di ospiti deceduti nella casa di riposo “Maria Gasparini” di Villa Bartolomea a causa del Covid 19.
A farlo sapere sono loro stessi precisando: «Non le abbiamo presentate per ottenere risarcimenti, ma perché sia fatta chiarezza su quanto avvenuto all’interno dell’ospizio».

È stata la casa di riposo più colpita dal Coronavirus nel Veronese e in Veneto, con 38 vittime sui 70 ospiti dal 19 marzo a metà maggio.
Oggi, la situazione sta tornando alla normalità, ma la tragedia per il paese è stata enorme. Denunce, comunque, che non sono certo le sole presentate nel Veronese da familiari di anziani deceduti, o colpiti, dal virus all’interno degli ospizi.
A Legnago, per esempio, con 18 ospiti deceduti, si parla già di almeno altre due denunce portate in Procura a Verona dove il Procuratore capo, Angela Barbaglio già a metà aprile ha aperto un’indagine su questa triste vicenda dopo l’esposto presentato da Sonia Todesco, segretaria della Funzione pubblica della Cgil che da sempre segue i settori della sanità, e dal Codacons (associazione consumatori), che de- nunciavano la carenza (o anche l’assenza) dei dispositivi di protezione per gli operatori sanitari in alcune strutture di assistenza per anziani veronesi.
Sulle denuncie dei familiari, il procuratore Barbaglio ha fatto sapere che rientreranno nella maxindagine aperta, ma che poi si dovrà agire caso per caso.

Foto: a sinistra, la Casa di Riposo “Maria Gasparini” di Villa Bartolomea; a destra in alto, il Procuratore capo Angela Barbaglio; in basso, Sonia Todesco, segretaria della Funzione pubblica della Cgil.