Esplosione di positivi di Covid 19 tra anziani e lavoratori del Centro servizi Don Bortolo Mussolin di San Bonifacio.
I tamponi effettuati hanno infatti rivelato la positività di 80 ospiti sui 99 presenti in struttura e di 31 lavoratori, tra i quali qualche medico di struttura già sostituito, sui 107 presenti: «Situazione molto difficile – dice la presidente Maria Mastella – ma tra i positivi contiamo solo nove anziani con sintomi lievi. Nessun ospedalizzato al momento ma siamo pronti a ricorrere al “Fracastoro” se ve ne fosse necessità».

Il Don Bortolo è l’ultimo della lunga serie di focolai dopo Villa Bartolomea, Legnago, Colà di Lazise, Sommacampagna, Pescantina, Mezzane, fino a Verona che sono esplosi in strutture analoghe.
Si spiega anche con questo dato l’exploit di nuovi positivi nel veronese: 178 secondo il bollettino diffuso ieri dall’azienda zero, un dato che sarebbe più plausibile un mese fa, in pieno picco, quando i casi scoperti ogni giorno si aggiravano, in provincia, sulle duecento unità.

Quello che è successo a San Bonifacio alla casa di riposo Don Bortolo Mussolin replica, forse con un pizzico di sfortuna in più, l’intreccio già visto in altre Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) – scrive Davide Orsato sul Corriere -. Un operatore, asintomatico, avrebbe contagiato un gran numero di ospiti, poi il virus si è diffuso all’interno della struttura.

«Fino ad ora – rende noto il sindaco Giampaolo Provoli – la casa di riposo non aveva avuto alcun contagio, del re-
sto ci si era attenuti scrupolosamente alle indicazioni di non fare entrare nessun esterno: l’Rsa era chiusa da oltre cinque settimane. Poi un dipendente si è contagiato, forse, in ambito familiare: non ha mostrato sintomi e, nella struttura, se ne sono accorti ai primi sintomi di alcuni ospiti».
Ospiti che, in ogni caso, non mostrano al momento sintomi così gravi da richiedere il ricovero ospedaliero.
«Ci sono stati due trasferimenti in ospedale – prosegue Provoli – si tratta in entrambi i casi di persone che hanno criticità gravi. Per il resto, erano già stati presi provvedimenti a partire dall’inizio della settimana: gli ambienti sono stati sanificati e sono stati fatti arrivare nuovi dispositivi di protezione individuale agli operatori».

San Bonifacio, come tutto l’Est Veronese, è stato, finora, tra i comuni meno colpiti dall’epidemia di Covid 19 della provincia.
A giovedì contava 58 casi su 21mila residenti, ieri, con i risultati di laboratorio saliti a quota 137. Aumento significativo anche a Ronco all’Adige, dove sono stati individuati, oltre ai 13 casi attivi, altri 8, per un totale di 21.

Tra lunedì e martedì prossimi ci sarà un secondo monitoraggio, anche su tutti i negativi: così hanno concordato la presidenza della Fondazione Oasi (Opere di assistenza e servizi integrati) Don Bortolo Mussolin di San Bonifacio e la direzione del distretto 2 dell’Ulss 9 Scaligera.

Foto: a sinistra, 80 gli anziani positivi alla Don Bortolo; a destra in alto, il sindaco di San Bonifacio, Giampaolo Provoli; in basso, Centro servizi Don Bortolo Mussolin di San Bonifacio