«Quest’anno la campagna olivicola non si presenta certo bene. Avremo pochissima produzione, sia perché siamo in un anno di scarica delle piante successiva ad una di abbondantissima produzione nel 2018, sia per i problemi climatici affrontati negli oliveti. Prevediamo un 60% in meno di olive raccolte mentre la qualità sarà, proprio per questo, ottima». – a fare il punto sull’annata olivicola nel Veronese, e in Veneto, è il presidente dell’Associazione interregionale produttori olivicoli, l’Aipo di Verona, Albino Pezzini. «Dallo scorso ottobre a marzo di quest’anno abbiamo avuto una notevole siccità, che ha provocato uno stress idrico delle piante, quasi come se fossimo stati in estate. E così, le piante sono arrivate debilitate alla ripresa vegetativa dove hanno dovuto sopportare anche una primavera con limitata presenza di precipitazioni e temperature alte per la stagione».
«Nella seconda decade di maggio, con la pianta pronta alla fioritura, le temperature si sono abbassate fino a 3-4 gradi di notte, e 90-100 millimetri di poggia che hanno bloccato la vegetazione raffreddando notevolmente le radici degli alberi – aggiunge il direttore di Aipo, originario di Minerbe, Enzo Gambin -. Ed è da lì che partono tutti gli stimoli ormonali per la produzione di cellule che vanno a formare fiori e polline. In questa situazione, a fine maggio con un ritardo di 15 giorni è partita la fioritura, con poco polline e perciò difficoltà di fecondazione dei fiori».
«La fioritura è stata anche limitata a 8-12 giorni contro i 15-18 di annate normali. E negli ultimi giorni a inizio giugno le temperature sono salite a 33-34 gradi disidratando i fiori, e diminuendo ancora il potenziale fecondativo – continua Gambin -. Come se non bastasse è anche arrivata una pioggia rossa dall’Africa che ha seccato e disidratato ulteriormente i fiori con il risultato che sugli alberi vi sono pochissime olive».
«Tutto questo ha portato ad avere un’annata con quantità scarsissime, pari ad un 60% in meno rispetto alla produzione normale, con una qualità però elevatissima che darà oli profumati con armonici sentori di amaro e piccante – conclude il presidente Pezzini -. Di conseguenza i valori saranno elevati, anche se mediati da quelli degli oli ancora disponibili
per la grande quantità di produzione dello scorso anno. Si tratta già il prezzo a 14-15 euro al litro per l’extravergine.
Se però consideriamo che da circa 120 mila quintali di olive normalmente prodotte nel Veronese passeremo a 58-60 mila è chiaro che la stagione per gli olivicoltori non sarà certo florida.
Parliamo, infatti, di una produzione che nel Veronese vale normalmente per l’olio extravergine 22 milioni di euro. Non dico che la perdita di fatturato sarà 60%, ma la possiamo calcolare circa nella metà, vale a dire 10 milioni di euro che mancheranno all’appello».
[ Il Nuovo Giornale partnership Primo Giornale]
Foto: a sinistra, la raccolta delle olive nel veronese inferiore del 60%; a destra In alto, il direttore di Aipo, originario di Minerbe, Enzo Gambin; in basso, il presidente dell’Associazione interregionale produttori olivicoli, l’Aipo di Verona, Albino Pezzini di Valeggio sul Mincio.
L’ASSOCIAZIONE AIPO
L’Aipo, Associazione Interregionale Produttori Olivicoli, è la più importante realtà associativa del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Presente sul territorio da oltre 30 anni, rappresenta circa 5 mila imprese olivicole singole, cooperative e consorzi di produzione, lavorazione e trasformazione delle olive.
L’olio prodotto dai soci Aipo appartiene alla categoria degli oli extra vergine. Si tratta di un olio conosciuto ed apprezzato sia in molti Paesi Europei sia Oltre Atlantico per la genuinità, la delicatezza dei profumi e dei sapori, le proprietà nutrizionali e salutistiche, l’omogeneità delle caratteristiche organolettiche.
Attualmente, accanto alla produzione di oli extravergine le oltre 2 milioni e 200 mila piante presenti nei tre areali (Garda, Veneto, Tergeste) forniscono un prodotto che ha meritato, sotto l’attento controllo annuale degli Enti di certificazioni della Qualità, ben tre Denominazione d’Origine Protetta (Dop): Garda, Veneto e Tergeste.
L’Aipo aderisce a livello nazionale all’UNAPROL, Consorzio Olivicolo Italiano, che riunisce ben 550 mila aziende olivicole, raggruppate in 81 associazioni provinciali rappresentative di tutte le regioni olearie d’Italia.
Aipo a Verona è in Viale del Lavoro, 52 – Tel. 045 8678260 – www.aipoverona.it – info@iapoverona.it