La Regione garantisce l’operatività fino al 2026, ma l’ampliamento chiesto dal sindaco non è compatibile col piano rifiuti attuale

LEGNAGO – La discarica di Torretta resta al centro del dibattito politico e ambientale. Dopo l’appello del sindaco Paolo Longhi per sbloccare un ampliamento del sito, arriva la replica – prudente ma ferma – del consigliere regionale Alberto Bozza (Forza Italia): «La richiesta del sindaco, oggi, non è fattibile».
Bozza chiarisce che la Regione Veneto ha comunque trovato una soluzione temporanea per garantire la continuità operativa della discarica almeno fino al 2026:

«La Regione – spiega – ha individuato una via per mantenerne la funzionalità sfruttando i volumi già autorizzati e non ancora utilizzati. Ci sono ancora circa 100 mila tonnellate di spazio disponibile. Ho raccolto le istanze del Comune e, grazie al confronto con il sindaco, la società e il territorio, si è giunti a una soluzione pragmatica».

Una tregua momentanea

Una rassicurazione che però non risolve la questione di fondo. Il futuro del sito resta appeso alla possibilità di un ampliamento che, allo stato attuale, il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti non consente.

«Il sindaco Longhi chiede un ampliamento di 1,3 milioni di tonnellate – precisa Bozza – ma il piano vigente non ne giustifica l’approvazione. Solo con la nuova legislatura regionale si potrà valutare una revisione del documento».

Tra esigenze locali e lentezze regionali

Il nodo è quindi politico prima ancora che tecnico. Da un lato, il Comune di Legnago chiede certezze per non compromettere la gestione dei rifiuti e l’equilibrio economico del servizio. Dall’altro, la Regione procede con cautela, frenata da vincoli normativi e da un piano ormai datato.

Bozza riconosce che il tema dovrà essere affrontato con urgenza nella prossima legislatura:

«Nel Veronese ci sono molte situazioni da risolvere, sia pro-discarica – come Torretta – sia no-discarica, come nel Villafranchese. Servirà un approccio strutturale e condiviso».

Un equilibrio difficile

Intanto, cresce la preoccupazione nel territorio legnaghese, che teme un lungo stallo amministrativo. Senza un aggiornamento del piano regionale, la discarica di Torretta rischia di restare una “soluzione a metà”: operativa ancora per qualche mese, ma priva di prospettiva di sviluppo.

Il confronto tra Bozza e Longhi segna così un passaggio cruciale, che mette in luce i limiti dell’attuale pianificazione regionale e la necessità di un nuovo equilibrio tra esigenze ambientali, economiche e politiche.

 

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