Il 53enne P.S. accusato di violenza sessuale su minori e diffusione di materiale pedopornografico.
Il sindaco Pressi: “Comunità sconvolta, massimo sostegno alle famiglie”.

Soave – È un nome noto nel mondo dello spettacolo locale, attivo da oltre trent’anni nell’organizzazione di eventi e talent show, spesso rivolti ai giovanissimi. P.S., 53 anni, residente a Soave, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di San Bonifacio con le accuse di violenza sessuale continuata e aggravata e pornografia minorile.

Conosciuto nel borgo murato e nell’Est Veronese per la sua attività di talent scout e organizzatore di spettacoli, l’uomo viveva con l’anziana madre. L’arresto è avvenuto lo scorso 30 settembre nella sua abitazione, ma la notizia è stata ufficializzata solo nei giorni successivi, suscitando forte sconcerto nella comunità. Le vittime, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero una ragazzina di 11 anni e un ragazzo di 16, adescati con la promessa di aiutarli a ottenere visibilità nel mondo dello spettacolo.

Le accuse e l’indagine

L’uomo avrebbe attirato i due minorenni nel suo studio con la prospettiva di partecipare a programmi radiofonici e televisivi, vantando contatti e collaborazioni con il mondo dei media e delle produzioni nazionali.
Gestiva diversi profili social nei quali si presentava come organizzatore di “eventi, spettacoli, sfilate di moda, shooting fotografici, animazione per bambini e feste per ragazzi”, invitando giovani talenti a contattarlo in privato per le selezioni del suo “nuovo show”.

L’inchiesta, avviata a settembre dopo la denuncia della madre di uno dei ragazzi, è coordinata dal sostituto procuratore Silvia Facciotti. Gli accertamenti dei Carabinieri di San Bonifacio hanno portato a scoprire e sequestrare materiale pedopornografico, contenente foto e video a contenuto esplicito delle due vittime. Secondo gli investigatori, gli abusi sarebbero avvenuti tra agosto e settembre, e i file prodotti sarebbero stati diffusi online.

Lo scorso 3 ottobre, l’indagato è comparso davanti alla giudice per le indagini preliminari Arianna Busato per l’interrogatorio di garanzia, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. È difeso dall’avvocata Veronica Benedetti Vallenari. Per competenza, il fascicolo è stato successivamente trasferito alla Procura di Venezia, che si occupa dei reati di pedopornografia.

Ipotesi di altre vittime

Le indagini proseguono: gli inquirenti non escludono che l’accusato possa aver adescato altri minori con modalità simili, anche fuori provincia. Nel corso degli anni, infatti, aveva collaborato con diverse associazioni, enti e sagre, organizzando eventi, spettacoli e serate benefiche. Sui suoi profili social comparivano spesso immagini di giovani artisti emergenti, aspiranti cantanti e ballerini che partecipavano alle sue iniziative.

Il commento del sindaco Pressi

La notizia ha profondamente scosso la comunità di Soave. «Da qualche giorno la nostra comunità è scossa da questo fatto di cronaca gravissimo – ha dichiarato il sindaco Matteo Pressi –. Il nostro impegno è ora quello di tutelare la privacy delle famiglie e dei minori coinvolti, offrendo loro il massimo supporto possibile per aiutarli a superare un trauma così grave nel più breve tempo possibile».

 

Foto: immagini di repertorio
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