Il plauso del SIM Carabinieri Veneto ai colleghi intervenuti. Professionalità e umanità hanno fatto la differenza.
Legnago. Una lunga e delicatissima operazione di salvataggio ha evitato che si consumasse una tragedia nel Basso Veronese. Una donna, in grave crisi psichica, si era barricata in casa armata di un coltello, decisa a togliersi la vita. A salvarla sono stati i Carabinieri della Compagnia di Legnago, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Gazzo Roncanova e dai negoziatori specializzati del Comando Provinciale di Verona, impegnati per oltre sette ore in un’operazione di rara complessità emotiva e logistica.
L’allarme è scattato poco dopo le 13, quando la donna – che chiameremo Elena – ha inviato un messaggio preoccupante al proprio medico curante, manifestando l’intenzione di suicidarsi. Il medico, compresa la gravità della situazione, ha immediatamente contattato il 112. Sul posto sono giunti in pochi minuti i Carabinieri, seguiti da Vigili del Fuoco e operatori del 118.
Elena si era rifugiata nella taverna dell’abitazione, impugnando un coltello da cucina di 30 centimetri, puntato alla gola. Da lì, ha iniziato un drammatico dialogo con i militari, che hanno tentato con pazienza e fermezza di convincerla a desistere. Attraverso un lucernario e una porta tagliafuoco chiusa dall’interno, gli operatori hanno mantenuto il contatto con la donna, che alternava momenti di calma apparente a fasi di rabbia e disperazione.
Nel frattempo, sono giunti i negoziatori del Comando Provinciale di Verona, formati per affrontare situazioni critiche come questa. Con grande tatto, hanno condotto un’interazione empatica e rispettosa, cercando di stabilire un legame emotivo con Elena. Solo al termine di un lunghissimo pomeriggio, con il sole ormai al tramonto e il caldo sempre più opprimente, si è deciso per l’intervento operativo: mentre i negoziatori distraevano la donna, i Vigili del Fuoco hanno aperto la porta, consentendo ai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di entrare, disarmarla e immobilizzarla in sicurezza.
Elena è stata poi affidata alle cure del 118 e ricoverata nel reparto di Psichiatria per ricevere l’assistenza necessaria.
Il SIM (Sindacato Italiano Militari) Carabinieri Veneto ha voluto rendere pubblico il proprio plauso a tutti i colleghi coinvolti, sottolineando l’eccezionale sinergia e l’altissimo livello professionale dimostrato.
«Un intervento che merita di essere raccontato non solo per l’esito positivo – scrive la Segreteria Regionale del SIM – ma perché mostra quanto coraggio, sangue freddo e profonda umanità ci vogliano per salvare una vita, quando ogni parola può fare la differenza tra la vita e la morte.»
Uomini dell’Arma: presidio silenzioso di umanità
In un tempo in cui le forze dell’ordine sono spesso al centro di polemiche ingiustificate, episodi come questo ricordano il volto autentico dell’Arma dei Carabinieri: non solo presidio di legalità, ma anche presenza umana e solidale, capace di leggere la fragilità dietro la minaccia, la sofferenza dietro la crisi. In sette ore, quegli uomini non hanno fatto solo il loro dovere: hanno lottato, con parole, pazienza e determinazione, per restituire una speranza. E ci sono riusciti.
Foto: immagini di repertorio non rappresentative del soggetto reale.
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