La vicepresidente del Veneto ha presenziato al varo della nuova infrastruttura ciclopedonale: 5 chilometri in più per il corridoio verde tra Verona, Padova, Vicenza e Treviso.

PRESSANA (VR) – Un nuovo tassello si aggiunge alla ciclovia Treviso-Ostiglia, il grande corridoio verde del Veneto che ricalca l’antico tracciato ferroviario dismesso. Lunedì 16 giugno, a Pressana, è stata inaugurata la nuova passerella ciclopedonale sul fiume Fratta, opera che replica nella forma l’antico ponte ferroviario ma è stata completamente rinnovata nei materiali e nella funzionalità. A tagliare simbolicamente il nastro, la vicepresidente della Regione Veneto e assessora alle Infrastrutture e ai Trasporti, Elisa De Berti.

«Con la posa della nuova passerella sul fiume Fratta – ha dichiarato De Berti – aggiungiamo un ulteriore tassello al tracciato della Treviso-Ostiglia. Prosegue la realizzazione di questo nuovo tratto di corridoio verde che si estende per circa cinque chilometri nel territorio della provincia di Verona, attraversando i Comuni di Cologna Veneta, Pressana e Minerbe».

L’opera, inserita nel programma di completamento curato da Veneto Strade, assume un valore che va oltre la semplice funzione strutturale: «È un’infrastruttura che simboleggia il passaggio da un passato ferroviario a un futuro sostenibile – ha aggiunto la vicepresidente – in cui le infrastrutture diventano spazi condivisi, capaci di connettere luoghi e persone nel segno della mobilità dolce e di un turismo lento e rispettoso dell’ambiente».

Ad oggi sono già percorribili 89 dei 118 chilometri complessivi previsti dalla Treviso-Ostiglia, una delle ciclovie più ambiziose e identitarie del territorio regionale. Il tracciato collegherà in modo continuativo le province di Treviso, Padova, Vicenza e Verona, attraversando paesaggi rurali, centri storici e aree naturali. L’obiettivo, ha spiegato De Berti, è «completare l’intero asse strategico entro il 2026, grazie al lavoro di Veneto Strade e alla collaborazione con le amministrazioni locali».

La nuova passerella sul Fratta rappresenta dunque un passo concreto verso un Veneto sempre più ciclabile, dove la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale dismesso si trasforma in un’opportunità per la qualità della vita, il benessere e l’economia legata al turismo sostenibile.

 

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