Giovedì 19 giugno la cittadinanza è chiamata a scendere in strada per dire basta alla paura. L’iniziativa, promossa da Pro Loco e Commissione Pari Opportunità, nasce in risposta alla brutale violenza sessuale ai danni di una donna legnaghese.
Una ferita profonda ha scosso la comunità legnaghese: venerdì scorso, una donna è stata aggredita e violentata lungo la golena dell’Adige, in un tratto tra ponte Principe Umberto e il ponte ferroviario, solitamente frequentato da residenti per passeggiate e attività all’aperto. Un fatto sconvolgente che ha generato sgomento, rabbia e richieste di interventi urgenti.
In risposta a questo atto inaccettabile, la Pro Loco di Legnago, in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità e con il patrocinio del Comune, ha organizzato un corteo cittadino contro ogni forma di violenza, in programma giovedì 19 giugno alle ore 19 lungo la pista ciclabile dell’Adige, con partenza da via XXIV Maggio.
Uno slogan per reagire: “Basta paura, riprendiamoci Legnago”
Lo slogan scelto per la manifestazione – “Basta paura, riprendiamoci Legnago” – vuole rappresentare l’urgenza di reagire, di non lasciarsi sopraffare dalla paura e di rivendicare il diritto di ogni persona a vivere in sicurezza e libertà. Tutti i cittadini, le associazioni, le realtà del territorio e le istituzioni sono stati invitati a partecipare numerosi.
«Non possiamo limitarci all’indignazione. È il momento di dimostrare con forza la nostra solidarietà e il nostro coraggio», sottolineano gli organizzatori.
La condanna della politica: dal Pd alla Lega, un fronte comune
Il fatto ha suscitato reazioni immediate anche dal mondo politico. La segretaria del Circolo Pd “C. Marconi” di Legnago, Luigina Zappon, e il segretario provinciale Pd Franco Bonfante hanno espresso «ferma condanna di un fatto inaccettabile» e sollecitato l’amministrazione comunale ad adottare «ogni misura necessaria al contrasto del degrado e del rischio di violenza».
Solidarietà è arrivata anche dal gruppo Legnago Futura, che ha ribadito la necessità di rendere la sicurezza una priorità e ha rilanciato la proposta di un commissariato di polizia permanente a Legnago. «È inammissibile che una donna non possa frequentare l’argine da sola per paura che le possa accadere qualcosa», hanno dichiarato.
Non è mancato l’intervento del consigliere regionale Filippo Rigo (Lega – Liga Veneta), che ha invocato pene severe: «Serve la castrazione chimica per i violentatori. Se stranieri, devono essere rimpatriati. In Italia abbiamo bisogno di gente che lavora, non di chi stupra donne che passeggiano sugli argini».
La reazione dei sindaci della Bassa: “Uniti per la sicurezza”
Il sindaco di Cerea, Marco Franzoni, ha annunciato la sua partecipazione al corteo come segnale di solidarietà, affermando:
«È il momento di reagire, insieme. Con i colleghi sindaci del territorio stiamo lavorando a iniziative comuni per chiedere allo Stato più risorse e pattugliamenti».
Nel frattempo le forze dell’ordine proseguono le indagini per individuare il responsabile. La comunità, scossa ma determinata, ha scelto di non restare in silenzio. Il corteo del 19 giugno sarà un’occasione per unire le voci, camminare insieme e riaffermare il valore della libertà e della sicurezza per tutte e tutti.