L’operazione di cessione è sul tavolo e ora anche ufficiale: Carrier Global Corporation ha confermato l’intenzione di vendere Riello entro la fine dell’anno.
Lo ha ribadito l’amministratore delegato Mario Cao in un incontro al Ministero delle Imprese guidato da Adolfo Urso con le rappresentanze sindacali e le RSU del gruppo. Ma se da un lato l’azienda americana ha fatto chiarezza sui tempi dell’operazione, dall’altro continua a lasciare in sospeso interrogativi cruciali sul futuro dello storico marchio veronese della termotecnica.
Il confronto, atteso da settimane, non ha dissipato le preoccupazioni dei sindacati. «L’incontro ha confermato i nostri timori», spiega Martino Braccioforte, segretario della Fiom Cgil di Verona. . «Non ci è stato detto nulla su cosa succederà se non si dovesse trovare un acquirente. E questo è il vero punto debole: senza garanzie, il rischio è una lenta dismissione».
Una vendita “programmata”
Carrier, che controlla Riello dal 2020, intende aprire entro l’estate un bando pubblico per raccogliere manifestazioni d’interesse. Nessun nome sul tavolo per ora, né tra i possibili compratori né per l’advisor che guiderà il processo di vendita. Smentiti anche i rumor sui cinesi di Midea, già presenti in Veneto con Clivet.
Intanto, l’azienda ha fatto sapere di aver già informato clienti e fornitori, assicurando che la produzione non subirà interruzioni nei prossimi mesi.
Numeri importanti, ma settore sotto pressione
Il gruppo Riello, che include anche i marchi Beretta, Vokèra e Sylber, impiega oltre 1.300 lavoratori nel mondo, di cui circa 600 in Italia: 450 solo tra San Pietro di Legnago e Volpago del Montello (TV). Il fatturato annuo si aggira attorno ai 500 milioni di euro, con il 90% delle vendite concentrate sul mercato europeo.
Eppure, nonostante la redditività, Carrier punta a dismettere: Riello è ancora fortemente legata alla produzione di caldaie e bruciatori a gas, mentre la multinazionale americana ha virato decisamente verso la transizione green, segnando un punto di svolta con l’acquisizione della tedesca Viessmann, leader nella tecnologia elettrica e nelle pompe di calore.
Prossima tappa: 16 luglio
Tutte le attenzioni ora si spostano sul nuovo tavolo ministeriale convocato per il 16 luglio. Per i sindacati, quella sarà una data spartiacque: «Servono risposte, servono certezze – insiste Braccioforte – vogliamo conoscere l’advisor e i criteri con cui si selezionerà il compratore. E soprattutto pretendiamo che ogni passo sia vincolato alla tutela dei livelli occupazionali e al mantenimento degli investimenti sul territorio».
Per ora, però, il futuro di Riello resta sospeso tra le strategie industriali globali e le preoccupazioni di un intero distretto produttivo.
Foto: a sinistra, la sede di Riello a Legnago; a destra dall’alto, il ministro Adolfo Urso, l’amministratore delegato Mario Cao e Martino Braccioforte, segretario della Fiom Cgil di Verona.
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