Il giro di vite della segreteria provinciale della Lega non si ferma a San Giovanni Lupatoto. Dopo l’ultimatum ai quattro consiglieri comunali dissidenti, il pugno di ferro colpisce anche la Lessinia e l’Est Veronese, con il commissariamento di diverse sezioni locali.

Durante il consiglio direttivo provinciale del 27 gennaio, le sezioni di Caldiero, Colognola ai Colli, Erbezzo e Illasi sono state commissariate a causa dell’assenza di nuovi tesseramenti nel 2024. Un segnale preoccupante per il partito, che fatica a mantenere il proprio radicamento sul territorio.

Ma la crisi non si ferma qui. Anche altre sezioni della Circoscrizione Lessinia, un tempo roccaforte leghista, stanno attraversando momenti difficili. Il calo di consensi e il crollo dei tesseramenti favoriscono l’avanzata di Fratelli d’Italia e Forza Italia, che guadagnano sempre più terreno.

«Questa è la stessa Circoscrizione in cui l’ex presidente del Parco Naturale Regionale della Lessinia, Giuliano Menegazzi, ha dovuto dimettersi dopo essere stato lasciato solo dal partito» – rivela un militante storico, che preferisce restare anonimo. «Ora il suo successore, Massimo Sauro, tesserato Lega, sembra prossimo al passaggio a Forza Italia. Lo stesso vale per il sindaco di Grezzana, Arturo Alberti: entrambi sono pronti a fare le valigie».

A San Martino Buon Albergo la situazione non è migliore. Il vicesindaco e consigliere provinciale Mauro Gaspari, così come il presidente di ATER Verona Matteo Mattuzzi, attendono segnali di cambiamento dalla segreteria provinciale prima di prendere decisioni sul loro futuro politico.

Intanto, il giovane sindaco di Erbezzo, Alessio Leso, è stato invitato a ricoprire il ruolo di commissario della sezione locale, ma sta ancora valutando se accettare l’incarico proposto dal segretario Paolo Borchia. Una decisione tutt’altro che semplice, vista la delicatezza della situazione.

«Sono lontani i tempi d’oro del Carroccio, quando si organizzavano cene con 500 tesserati grazie a figure di spicco come l’ex consigliere regionale Bruno Cappon» – prosegue il militante – «Oggi la base è demotivata e stanca di essere considerata solo manovalanza. Il partito non riesce più a rispondere ai problemi del territorio, come la questione della SP 10 o l’emergenza lupi. Non è più un valore aggiunto per sindaci e amministratori».

Un malcontento diffuso che mette in discussione la tenuta della Lega nella provincia di Verona, un tempo suo storico feudo.

 

 

Foto: a sinistra, l’eurodeputato e segretario provinciale Lega Paolo Borchia; in alto da sinistra, l’ex presidente del Parco Naturale della Lessinia, Giuliano Menegazzi; il sindaco di Grezzana, Arturo Alberti; in basso da sinistra, il sindaco di Erbezzo, Alessio Leso; il presidente di ATER Verona Matteo Mattuzzi.

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