L’iniziativa editoriale “Caro fido ti scrivo”, nata nel settembre del 2020 da un’esperienza dolorosa dell’autrice, la perdita dell’amata Jack Russell Birba, come sottolineato dalla stessa Monica Vicentini (nella foto) , è stata presentata questa mattina presso il Centro Ambientale Archeologico alla presenza del sindaco Graziano Lorenzetti, del presidente Pro Loco Cesare Canoso, del direttore della Fondazione Fioroni Federico Melotto e dei membri della Commissione Lettura che hanno vagliato ciascun racconto parte del libro.

L’edizione speciale, ideata per raccogliere fondi per la Lega del Cane di Legnago guidata da Mariella Zamperlin, è una raccolta di “pensieri e riflessioni giornalistiche” di 12 giornalisti della stampa locale sul mondo degli animali da compagnia, visto sia da chi possiede un cane e da chi non ne mai avuto uno.
I dodici autori sono Filippo Cagalli, Martina Danieli, Alex Ferrante, Daniele Fregno, Elisabetta Gallina, Maria Elena Giuliani, Francesco Occhi, Elisabetta Papa, Claudio Perillo, Giulia Teotto, Fabio Tomelleri e Federico Zuliani.

«L’obiettivo – ha spiegato Vicentini – è di sensibilizzare i lettori, anche chi è senza un Fido Amico».
Il libro sarà presentato al pubblico sabato 14 maggio alle 17.30 al caffè Teatro Salieri di Legnago.
Il progetto è stato supportato dalle associazioni ViviLegnago, PortoBello, Casette sette giorni su sette e Pro Loco Legnago, oltre a Utlep, Fondazione Fioroni, Jack Russell Terrier Legnago, Biblioteca Bellinato e Biblioteca Civica Fioroni.

 

UN GESTO D’AMORE.
Queste poche righe raccontano la storia del gesto d’amore di una donna che a 96 anni adotta Jack un cane anziano di 17 anni rimasto senza proprietario.

La donna aveva perso il suo amico a quattro zampe durante la quarantena Covid, e dall’anno scorso non aveva più fatto entrare altri animali nella sua vita.
Ma Jack, che a sua volta aveva perso il suo proprietario, a 17 anni aveva poche speranze che qualcuno potesse accoglierlo di nuovo.
E quindi una speranza ha voluto dargliela lei.

«Ho avuto cani per la maggior parte della mia vita, e quando ho visto Jack ho capito immediatamente che era il cane adatto a me», ha raccontato la donna.
«Quando ho scoperto che era un cane anziano ero ancora più sicura di dovermene prendere cura perché come me non poteva passare l’ultima parte della sua vita da solo, lui in un canile e io tra quattro mura. Avevamo ancora tanto amore da darci prima della fine».

[Claudio Perillo – Il Nuovo Giornale]