Al via il risiko nelle società addette alla raccolta e trattamento dei rifiuti, iniziando dalla Pianura veronese: la proprietà della Drv di Legnago (la società che ricicla la plastica nella frazione di Torretta) passerà al 100 per cento nelle mani di Amia di Verona.
L’assemblea dei soci della “Differenzia Valorizza Recupera” (Drv), partecipata che seleziona la plastica, ha dato parere positivo all’ipotesi di cessione alla stessa azienda scaligera, o in alternativa alla sua capogruppo Agsm Aim, del 50 per cento delle azioni attualmente detenute dalla legnaghese Lese.

Quest’ultima è controllata dal Comune di Legnago e dalla Sit di Vicenza, appartenente al gruppo Agsm Aim, che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nel sito di Torretta.
La vendita delle quote legnaghesi di Drv all’Amia, guidata da Bruno Tacchella (nella foto a destra), che detiene già metà del pacchetto azionario, consentirà alla società Drv, nella quale lavorano più di 40 dipendenti, di uscire da questa situazione di stasi economico-gestionale in cui si trova da più di otto mesi.

Ricordiamo che il Cda di Drv aveva cessato il suo mandato con l’approvazione del bilancio d’esercizio 2020, chiuso con un passivo di ben 358mila euro, ripianati in toto dall’azienda nei primi mesi del 2021 –  scrive Stefano Cucco su L’Adige.
Proprio la mancata designazione da parte di Amia del consigliere a lei spettante ha ritardato finora la nascita del nuovo Cda, bloccando di fatto le politiche di sviluppo dell’azienda legnaghese.

Ma non è tutto. Le prospettive non sono rosee per Drv tanto che dovrebbe chiudere i conti con un buco di oltre 250mila euro. Lese, a questo punto, ha convinto la controparte veronese, a cedere ad Amia il proprio pacchetto di azioni. In questa operazione, la società Lese, guidata da l’ex sindaco leghista di Legnago Roberto Rettondini (nella foto a sinistra), ha trovato man forte grazie al voto con cui il Consiglio comunale, nel dicembre 2021, aveva approvato a maggioranza la dismissione entro fine anno della controllata.

«I soci veronesi, – ha spiegato Rettondini – hanno condiviso la nostra proposta di non procedere al dividendo dei 300mila euro di utili accantonati negli scorsi anni. Tali fondi verranno pertanto utilizzati per coprire il deficit del 2021, in modo da avere un’azienda con i bilanci a posto».
Comunque, soltanto con il ripianamento del buco, che dovrà essere deliberato dai due socie entro fine marzo, si potrà procedere con l’approvazione del bilancio 2021 entro il 30 aprile. Successivamente, previa perizia, potranno venire cedute tutte le quote.  [Stefano Cucco – L’Adige]