È un quadro allarmante quello uscito dal confronto via web tenuto oggi tra la direzione generale dell’Ulss 9 ed i medici di famiglia del territorio.
Con un numero di positivi che supera i 34 mila e con 25-30 mila tamponi quotidiani, il meccanismo di verifica, controllo e tracciamento dei contatti rischia di saltare, se non è già avvenuto.

«Siamo in forte sofferenza, ed anche stanchi – hanno detto i medici di medicina generale del Veronese collegati in videoconferenza -. Con i pazienti che diventano sempre più aggressivi nei nostri confronti a causa di ritardi, problemi, carenza di risposte dovuti alla gran mole di lavoro che stiamo affrontando. Parliamo per ogni di noi di 70-80 persone contagiate da seguire quotidianamente, con certificazioni, controlli, cure. Che si aggiungono al normale lavoro di studio e, diciamolo, ai tanti di noi che sono anche coinvolti nelle vaccinazioni per il Covid».

«È chiaro che il numero di contagiati in forte crescita, anche se poi non corrispondono fortunatamente ad un aumento nei ricoveri ospedalieri sta creando delle difficoltà – ha ammesso il direttore generale dell’Ulss 9, Pietro Girardi -. Nel Veronese ieri abbiamo fatto 29.390 tamponi, trovando 4.026 positivi, dei quali tanti asintomatici e pochissimi con conseguenze gravi. I ricoverati, infatti sono 364, dei quali 130 nei due ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma. E quelli in terapia intensiva sono 38, dei quali 27 non vaccinati, 9 vaccinati con 1 o 2 dosi e solo 2 con tre dosi».

«Servirebbe il doppio del personale ed anche delle linee telefoniche per far fronte a tutte le richieste – ha ribadito i dottor Franco Gaetano Bertaso -. Personalmente sono a 400 telefonate al giorno di assistititi che chiedono informazioni per tamponi o altro». «La situazione è pesante – ha continuato la dottoressa Franca Mirandola -. Anche perché questa pandemia ci ha caricato sulle spalle tutta una serie di passaggi burocratici che si aggiungono a quelli che già dovevamo affrontare nelle normali prescrizioni mediche. Quello che chiediamo subito all’Ulss è proprio di cercare di sollevarci da questa mole di burocrazia legata a controlli, tamponi, tracciamenti».

«Capisco queste richieste e cercherò subito di verificare cosa possiamo fare – ha risposto il direttore generale dell’Ulss 9 -. Intanto, posso dire che proprio ieri abbiamo chiuso l’appalto per aumentare il numero quotidiano di tamponi disponibili. Spero che la popolazione capisca l’emergenza che in queste settimane stiamo affrontando e che code e disagi ai centri tamponi sono dovuti a quest’aumento enorme di positivi che, lo ripeto, fortunatamente raramente si traducono in ospedalizzazioni. Oggi – ha concluso Girardi – la fascia di età dei positivi va dai 20 ai 29 anni, ma con l’apertura delle scuole prevedo che scenderà ancora. Mentre in ospedale vanno sempre più non vaccinati ed anziani».