Se una “Una telefonata allunga la vita”, era lo slogan di una nota pubblicità degli anni ‘90, nel consiglio comunale di ieri sera ad allungare la vita alla discarica di Torretta è stato, invece, il Progetto Busana, dal nome dell’ingegnere che, per conto di Le.Se. Spa, la società di trattamento e smaltimento rifiuti con sede nella frazione di Torretta e che gestisce la discarica, ha previsto di rimodulare un piano per ricevere altri rifiuti, colmando le valli poste tra le colline del sito.

Protagonista della seduta consiliare è stato l’ex sindaco Roberto Rettondini, ora presidente Le.Se. (Legnago Servizi, che dopo sette anni è tornato in aula per spiegare che, a seguito del progetto licenziato nel 2015, la chiusura di altre discariche avrebbe comportato il conferimento a Torretta del doppio di rifiuti, da 60mila tonnellate l’anno a circa 120mila.

«Ora – ha incalzato Rettondini – senza il voto del consiglio comunale la discarica di Torretta si fermerebbe nel 2025, mentre con l’approvazione si potrà traghettare in sicurezza la gestione dei rifiuti per altri dieci anni, con maggiore uniformità per la gestione del post mortem».

E proprio sul tema della sicurezza sono intervenuti i consiglieri Angelo Guarino e Simone Tebon: il primo ha illustrato a video alcune fotografie relative ad un fossato, nei pressi della discarica, ricolmo di fanghi reflui; il super consigliere ha invece manifestato preoccupazione per asseriti problemi di inquinamento, come da nota di Arpav.

Sul punto, il geometra Manuel Marzari, responsabile tecnico della Legnago Servizi, ha chiarito come la discarica sia assoggettata a controlli assai intensi e che le foto – come avrebbe accertato indagini – non illustrerebbero conseguenze dell’attività del sito gestito da Le.Se.

Insomma, la discarica non inquina, anzi, per dirla col vicesindaco Roberto Danieli, l’ultima messa in sicurezza è stata tra le più importanti in Europa.

Ma nemmeno il premio “Industria Felix”, conferito a Le.Se nel 2020, ha comunque tranquillizzato il consigliere Tebon, in veste di paladino del comitato “No–discarica” e più volte ha dovuto intervenire, da par suo, il presidente Longhi per riportare la discussione sui binari istituzionali.

«Torretta – ha ribadito Rettondini – si è segnalata per aver, prima in Veneto, avviato l’impianto di depurazione del percolato anche dei Pfas. Se anche questo non basta, chiedo che Tebon mi denunci».

L’interminabile discussione ha visto poi dissipati i dubbi tecnico-contabili del consigliere Michele Masin e si è chiusa con la provocazione del capogruppo Diego Porfido, il quale ha depositato la richiesta di convocazione del Consiglio comunale sul tema della perizia sul valore delle quote Le.Se, affidata al commercialista Massimo Venturato.

Esaurita la maratona oratoria sulla discarica, con l’approvazione del progetto di rimodulazione del sito all’unanimità (l’astensione dei gruppi di minoranza non viene computata ai fini del voto utile), ha poi trovato pochi commenti il tema dell’ultima variazione di bilancio.
Come ha sottolineato il consiliere, Mattia Lorenzetti, la proposta – votata dalla sola maggioranza – si incentrava fondamentalmente su sociale e impresa, con i finanziamenti regionali per il reinserimento sociale e il tentativo di partecipare alla graduatoria di Palazzo Balbi sui distretti del commercio.
L’assessore Nicola Scapini ha evidenziato come tali contributi, se intervenissero, potrebbero rivitalizzare la città, sia negli investimenti in parte capitale, sia di parte corrente.

[PdC]