Orizzonti Teatrali ritorna con la rassegna inedita di teatro contemporaneo a Legnago.
Squali, il teatro morde”, dopo la lunga sospensione causa pandemia, la rassegna riprende con 4 spettacoli, con nomi di artisti pluripremiati, di fama nazionale, che avranno come obiettivo la crescita della cultura teatrale del territorio.
Un progetto che può vantare il sostegno di Cariverona, Regione Veneto, Cerea Banca e del Comune di Legnago, e la direzione artistica di Enrico Castellani e Valeria Raimondi.

«Da febbraio 2020 ad oggi sono trascorsi 20 mesi. 20 mesi da quando questa rassegna ha avuto il suo battesimo a quando, oggi, può tornare a vivere.
Era l’8 febbraio quando L’abisso di Davide Enia è andato in scena, poi le porte del teatro sono state chiuse. Nel presentare la rassegna dichiaravamo di essere squali. Auspicavamo un teatro ruvido, aspro, pericoloso. Un teatro in grado di scalfire noia e indifferenza. Oggi siamo forse più squali di ieri. Sentiamo il bisogno di nutrirci del pensiero degli altri. Delle storie di altri. Della carne e del sangue degli altri. Del confronto con altri».

Queste le parole dei direttori artistici, nel presentare una rassegna che vede in programma quattro spettacoli, che trattano temi diversi, uniti da un filo comune che parla di umanità, di emozioni, di storia.
Proposte per uscire dai luoghi comuni del teatro tradizionale, dai preconcetti che dominano una società sempre più asettica.
Saranno dunque in scena artisti pluripremiati, a partire proprio dai Babilonia Teatri, Leone d’argento alla Biennale di Venezia 2016, il 16 ottobre con Calcinculo.

Seguirà il 30 ottobre Zibaldino, di Frosini/Timpano e il 27 novembre Scampoli di Massimiliano Civica, più volte Premio UBU come migliore regia.
Gli spettacoli avranno tutti luogo presso il Teatro Salus, alle ore 21.00, a eccezione di Scavi di Deflorian/Tagliarini, in programma venerdì 12 novembre, che vedrà una doppia replica (20.30 e 21.30) per un pubblico di 50 persone per volta, presso il Museo Fioroni.

Orizzonti Teatrali, associazione culturale nata nel 2016 con l’obiettivo di ampliare la crescita culturale di teatro contemporaneo nel territorio, attraverso l’organizzazione di spettacoli, ma anche attraverso corsi di teatro e formazione per insegnanti ed educatori, crede fortemente nella possibilità di una continua crescita in questa direzione anche e soprattutto grazie al consolidamento e all’avvio di ulteriori collaborazioni con gli enti locali presenti sul territorio, per lavorare in sinergia a un teatro che abbracci tutti.

Per informazioni e prenotazioni 349 3244526

 

Calcinculo, il primo spettacolo della Rassegna.

Babilonia Teatri arriva al Teatro Salus di Legnago per “Squali-il teatro morde” con Calcinculo il 16 ottobre ore 21, spettacolo che ha ricevuto la nomination come miglior novità italiana ai Premi Ubu, Oscar del teatro italiano.

Con il loro spettacolo Valeria Raimondi e Enrico Castellani riaprono la rassegna che, dopo la sua apertura a febbraio 2020, si era dovuta bruscamente fermare causa covid.

Nel pomeriggio, alle ore 18, nel foyer del Teatro Salus si terrà un incontro dal titolo Smagliature: introduzione al lavoro dei Babilonia Teatri-Simone Azzoni dialoga con Enrico Castellani (Babilonia Teatri).
Simone Azzoni, critico di teatro e d’arte, profondo conoscitore della compagnia, dialoga con Enrico Castellani per condividere col pubblico un approfondimento sui temi e i linguaggi di Babilonia Teatri, prendendo come pretesto la presentazione del volume Smagliature.

Da più di dieci anni i Babilonia Teatri osservano e commentano col loro sguardo sferzante le involuzioni e le piccole aberrazioni del nostro costume collettivo. Da più di dieci anni ritraggono il peggio di noi stessi con una cattiveria che il tempo e il naturale trascorrere della vita non sembrano offuscare.

Calcinculo segna indubbiamente un passaggio nel percorso della compagnia per il rapporto fra parola e musica, per la commistione dei loro testi con le canzoni composte da Lorenzo Scuda degli Oblivion. Lo spettacolo appare costruito con misura perfetta, asciutto e incalzante.
Il titolo ha una duplice valenza: si riferisce senza dubbio alla spietata forza d’impatto con cui Raimondi e Castellani prendono di mira e colpiscono puntualmente vizi, vezzi, fobie, manie, patologie, debolezze, intolleranze di una società arrogante e spaventata, preda di futili illusioni e di inquietanti smarrimenti, a cui si accostano non tanto con intenti satirici quanto con una specie di dolente euforia, di rabbioso stupore.

Ma si riferisce soprattutto a quella tipica giostra che è l’emblema delle sagre di paese, di quel sinistro luna park in cui idealmente si rispecchia il degrado dell’Italia di oggi, una squallida fiera col suo imbonitore, la sua cantante da balera, le sue misere attrazioni, dove non mancano neppure degli invisibili sbandieratori che dovrebbero lanciare in aria dei vessilli col leone di San Marco, chiaro simbolo leghista, una sfilata di veri cani un po’ frastornati con immancabile gara non si sa se di bellezza o di abilità o di simpatia, un coro di alpini.

Calcinculo è una livida radiografia del nostro presente, un catalogo di ossessioni.
E’ uno spettacolo con cui i Babilonia si trovano a incarnare un’idea di “teatro canzone” degli anni Duemila, a riproporre nel loro linguaggio personale un modo di far spettacolo che richiama più o meno direttamente risonanze gaberiane.
Non è solo per via dello schema drammaturgico che alterna gli interventi musicali a quelli meramente verbali, non è solo per l’uso della canzone quale strumento per auscultare il nostro stato di salute nazionale: è proprio il tipo di analisi spigliata e irriverente ma sostanzialmente impietosa della realtà in cui viviamo a rimandare al sarcastico evocatore della Libertà obbligatoria e dei Polli d’allevamento, al suo coraggio dimesso nell’interrogarsi pubblicamente su ciò che siamo e dove andiamo.

Prossimi spettacoli:
Il 30 ottobre Zibaldino, di Frosini/Timpano e il 27 novembre Scampoli di Massimiliano Civica, più volte Premio UBU come migliore regia. Gli spettacoli avranno tutti luogo presso il Teatro Salus, alle ore 21.00, a eccezione di Scavi di Deflorian/Tagliarini, in programma venerdì 12 novembre, che vedrà una doppia replica (20.30 e 21.30) per un pubblico di 50 persone per volta, presso il Museo Fioroni.