Il commissario della Lega bovolonese Marco Franzoni risponde a stretto giro alle accuse lanciate da Beatrice Mantovani, la candidata “sindaco virtuale”. La Mantovani, oltre a lanciare accuse ai vertici del Carroccio locale, al commissario provinciale Nicolò Zavarise, a Marco Franzoni e al vice presidente regionale Elisa De Berti, accusati di poca trasparenza, si dichiara sconcertata e delusa per non essere stata la candidata della Lega per la coalizione di centrodestra guidata ora da Silvia Fiorini.

«La Lega non ha mai preso in considerazione la possibilità di scegliere Mantovani come candidata sindaco – risponde Franzoni -. A leggere le sue parole viene da sorridere perché ha fatto tutto da sola. Se la canta e se la suona, insomma.
Sono semplicemente smanie di protagonismo, la ricerca di un po’ di visibilità che deriva dal fallito tentativo di presentare una lista personale all’ultimo secondo dopo aver contattato anche altri partiti.
Rivendichiamo questa scelta e l’uscita scomposta della Mantovani non fa altro che rafforzare la decisione del nostro partito».

Franzoni poi evidenzia: «A Bovolone c’è una nuova Lega, formata da persone che si sono affacciate da poco alla politica e da militanti storici che hanno sempre dimostrato di sapere fare squadra. Una Lega unita, coesa, che marcia in una sola direzione, in cui non c’è spazio per gli individualismi. Abbiamo fatto un grande lavoro di rinnovamento e di rottura con le logiche che avevano ingessato il partito a Bovolone.
Questo ci ha permesso di diventare una forza politica trainante, cresciuta anche in poco tempo nel numero di tesserati, e di candidare a sindaco Silvia Fiorini, una persona di grande valore e capacità, in cui si è riconosciuto tutto il centrodestra».
Secondo il sindaco di Cerea e commissario elettorale bovolonese, «va inoltre precisato che Beatrice Mantovani non è una militante della Lega, un chiarimento doveroso nei confronti di tutti i veri militanti del nostro movimento. Invito inoltre Mantovani ad avere rispetto della Lega e delle origini, lei che era già stata espulsa e che nel tempo si è poi avvicinata a molti partiti dell’arco costituzionale. Mi ha colpito anche invece il passaggio sulle “poltrone”, quelle evidentemente sono un suo chiodo fisso».

«Mantovani, – conclude Marco Franzoni – con questa uscita dimostra ancora una volta di fare parte di quella categoria della vecchia politica, i cui rappresentanti pensano prima a sé stessi e alle proprie ambizioni. Nel nuovo progetto politico del centrodestra invece sono stati lasciati da parte i personalismi, per mettere davanti a tutto la città di Bovolone. È quello che chiedono i cittadini: formare una squadra unita, che possa guidare il Comune senza essere sotto scacco di persone individualiste. Solo così si può amministrare bene, nel pieno interesse della gente e del territorio».