Il Comune di Legnago ha chiesto nei giorni scorsi al dipartimento di Verona di Arpav (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Veneto), all’Area Funzionale Servizi in Campo Ambientale della Provincia di Verona e al Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera, la disponibilità alla partecipazione ad un incontro tecnico in relazione delle segnalazioni di odori molesti e disagi dovuti a emissioni in atmosfera provenienti dall’area in cui insiste lo stabilimento Chemviron Italia Srl in una data compresa tra il 23 e il 31 agosto 2021. Incontro, tra l’altro, al quale anche la Chemviron attraverso il proprio direttore dello stabilimento di Legnago, Claudio Chieregato, ha chiesto di essere presente.

Tutto questo avviene dopo la proposta, bocciata dall’assise nell’ultimo consiglio comunale, del superconsigliere ribelle Simone Tebon dell’installazione di una centralina per monitorare le emissioni nell’aria della fabbrica.

La risposta negativa è arrivata da Francesca Predicatori, responsabile dell’Unità Operativa Fisica Ambientale del Dipartimento di Verona di Arpav che ha comunicato l’impossibilità a partecipare all’incontro nelle date proposte chiedendo di fissare la data dell’incontro dopo il 13 settembre 2021. Tra un mese.

Non vorremmo che tra un mese, poi, non fosse disponibile la Provincia piuttosto che l’Ulss 9 Scaligera e il tutto venisse rimandato ulteriormente; perché allora a non essere più disponibili potrebbero essere i cittadini di Legnago.

Foto: a sinistra, lo stabilimento di Chemviron a Legnago; a destra dall’alto, Francesca Predicatori, responsabile dell’Unità Operativa Fisica Ambientale del Dipartimento di Verona di Arpav; Graziano Lorenzetti sindaco di Legnago e Claudio Chieregato direttore della sede Chemviron di Legnago.