Non si placano i toni della vicenda che vede coinvolti i vertici della Fondazione Teatro Salieri e del Comune di Legnago sui mancati pagamenti dovuti al teatro da parte dell’Amministrazione comunale.
Dopo una prima lettera inviata dal presidente della Fondazione Stefano Gomiero al sindaco Graziano Lorenzetti e alla puntuale risposta di quest’ultimo, ecco arrivare ieri mattina, da parte di Fondazione, una nuova bordata di accuse protocollate all’indirizzo dell’amministrazione rea oltre che delle mancate scuse alla professoressa Margherita Ferrari, al mancato arrivo dei contributi promessi, ancor più grave, di avere inscenato tutto questo teatrino a causa del mancato accordo per il quale Fondazione non ha accettato che: «Il direttore artistico venisse affiancato da un consulente che si sarebbe occupato di musica moderna e contemporanea, musical, cabaret, della stagione estiva e quant’altro», una professionista come Paola Mattiazzi.
Dal 27 marzo dovrebbero riaprire i teatri d’Italia, così come il Teatro Salieri, ma viste le attuali baruffe legnaghesi la cosa non è poi così certa.

LA LETTERA.
«Pur apprezzando la disponibilità al dialogo ed al confronto, da Lei manifestati a mezzo Stampa, il contenuto del Suo comunicato mi impone una breve replica, per il profondo rispetto dell’Ente che presiedo, per chi mi ha nominato e, soprattutto, per amor di verità.
Il fatto che Lei non si sia accorto dell’atteggiamento riservato dal Segretario Comunale alla Professoressa Ferrari in data 17 febbraio u.s., in quanto, asseritamente, sopraggiunto e/o comunque rimasto “ai margini della discussione già iniziata”, risulta a dir poco antinomico con l’inequivocabile gesto da Lei rivolto alla ridetta Professoressa.
“Il doppio zero” con il quale Lei ha salutato la Vice Presidente della Fondazione Salieri – per sottolineare l’importo che ci sarebbe stato erogato per il 2020 – è, altrettanto, mortificante ed irriguardoso che le parole, i modi ed i toni, in precedenza, utilizzati dal Segretario Comunale, alla presenza della Dott.ssa Mirandola.
Prova ne sia che chi scrive ha ritenuto doveroso portare a conoscenza di Tutta l’Amministrazione quanto, incredibilmente, occorso, alla Professoressa Ferrari e, di conseguenza, alla Fondazione Salieri, passando dall’Ufficio Protocollo del Comune – e non a mezzo stampa e/o social -, il 22 febbraio scorso.
Del resto, la serietà, la puntualità e la pacatezza che hanno sempre contraddistinto l’agito della Professoressa Ferrari non mi hanno mai fatto revocare in dubbio che l’incidente da me stigmatizzato sia avvenuto nei termini in precedenza prospettati e non mi poteva, pertanto, lasciare, indifferente e/o esimere da un formale intervento.
Ad ogni buon conto ed a ben guardare, la Sua comunicazione restituisce e conferma che i danari del 2020 non ci sono stati versati, proprio perché non abbiamo firmato la convenzione e che quelli del 2021 – in ogni caso – non sono, ancora, stati erogati. In altre parole: Fondazione Salieri ha ricevuto dal Comune per il 2020 solo 20mila euro che non sono bastati nemmeno per coprire le utenze fisse (a titolo esemplificativo, solo di gas abbiamo versato 33mila euro), mancando all’appello anche 10mila euro del 2019; per non parlare delle giornate utilizzate gratuitamente dall’Amministrazione – pur in assenza di convenzione (sic!) – il cui costo è gravato sempre sul bilancio della Fondazione…
E’ bene, allora, che anche i Consiglieri sappiano quanto a Lei ben noto sin dalla prima “bozza di convenzione proposta”, giudicata irricevibile, così come tutte le altre, in quanto contenente clausole che contrastavano con lo statuto di Fondazione Salieri e che avrebbero, definitivamente, minato l’autonomia e l’indipendenza della Fondazione stessa ed, a ben vedere, la ragione della sua esistenza.
Le “bozze” si sono via via succedute e mai un solo consigliere di indirizzo – nemmeno tra quelli nominati dal Comune di Legnago – ne ha sollecitato la sottoscrizione, risultando tra l’altro non percorribile nemmeno l’ipotesi che il Direttore Artistico venisse affiancato – come appunto propostoci – da un “Consulente” che si sarebbe occupato di “musica moderna e contemporanea, musical, cabaret, della stagione estiva” e quant’altro, “con un contratto della stessa durata del Direttore Artistico…(id est!)”. (cherchez la femme: il riferimento è a Paola Mattiazzi – ndr).

Detto Consulente era ed è figura ben diversa dal “comunicatore condiviso”, di cui Lei fa menzione nel Suo comunicato stampa, i cui costi, comunque, non sarei mai riuscito a giustificare ai soci finanziatori ed istituzionali che, con grande generosità, ci hanno sempre sostenuto negli anni e che anche durante la pandemia non hanno fatto mancare il loro appoggio, non solo economico…
Tali e solo tali sono le ragioni che hanno portato all’assurda situazione di impasse in cui ci troviamo, non rispondendo al vero che Fondazione Salieri non abbia mai voluto partecipare e/o collaborare ad iniziative comuni, come confermato dalla indimenticabile serata trascorsa con Pupi Avati, organizzata dalla professoressa Paola Bellinazzo.
La accoglierò, pertanto, con la disponibilità e la cortesia di sempre al prossimo Consiglio di indirizzo, (quanto prima Le verrà comunicata la data), durante il quale potrà, definitivamente, chiarire quando, come e se verranno stanziati i 64 mila euro “andati in avanzo” (dando per buono il Suo conteggio per il 2020) precisandoLe, al riguardo che, come dovrebbe ricordare, la giunta Rettondini destinava al Salieri oltre 150mila euro l’anno e che l’affitto di 36mila euro era, appunto, una “partita di giro”, venuta meno quando è scaduta la convenzione.
Confido, da ultimo, non certo per importanza, che la Professoressa Ferrari possa ricevere le Sue scuse, anche qualora fosse stata mortificata da altri, proprio perché Lei è stato eletto per rappresentare tutti i Cittadini di Legnago».

Stefano G. Gomiero