Laura V. (nome di fantasia) anziana signora di Cerea inserita in Casa di Risposo nel 2012 chiede aiuto al cugino per la gestione del conto corrente bancario.
La signora è ignara del patrimonio di cui dispone. Il cugino Adriano C. (nome di fantasia) cointesta il conto corrente e fa poi con varie operazioni bancarie confluire tutto il patrimonio della cugina, 540mila euro, sul proprio conto e su quello del figlio Mario C. e della moglie Bruna T. (nomi di fantasia).

Laura V. in vita, in un momento di lucidità si reca in banca e scopre che sul suo conto non vi sono più soldi, la signora Amalia F. (nome di fantasia) che la assisteva come badante prima che codesta entrasse in Casa di Riposo la aiuta a comprendere cosa è successo e si rivolge all’avvocato Linda Brentaro di Cerea.

Viene quindi contattata la cugina di Laura V. ovvero la signora Paola N. che abita a Viareggio.
Questa, nonostante l’età, è lucida e si prodiga per nominare un Amministratore di sostegno alla cugina Laura V.

Nominato l’ADS (Amministratore di Sostegno) costui appurato che Adriano C. ha sottratto il patrimonio alla cugina ne chiede la restituzione.
Adriano C. sostiene trattarsi di una donazione ma Laura V. smentisce.

Nel 2015 Laura V. viene a mancare. 2016 Instaurazione causa civile.

Alla morte di Laura V. la cugina Paola N. di anni 102 pretende dal cugino la restituzione del 50% dell’eredità lasciata da Laura V.
Il cugino Adriano C. continua a sostenere l’animus donandi di Laura V. sempre smentito anche da Amalia F. che per anni ha assistito con dedizione la signora Laura V. testimoniando al processo che Adriano C. mai si prese cura in vita della cugina e che ella non voleva assolutamente donare alcunché al cugino. Anche il direttore della banca in udienza testimoniò che Laura V. aveva bisogno di un aiuto e che non vi era da parte dell’anziana signora alcun animus donandi.

Dopo 5 anni di causa civile ed un processo penale nel quale Adriano C. venne rinviato a giudizio per circonvenzione di incapaci e appropriazione indebita (il processo verrà dichiarato estinto a causa della morte di Adriano C. avvenuta qualche settimana fa), Paola N. ottiene giustizia.

La causa civile, infatti, si conclude con la sentenza pubblicata il 24.02.2021 Dottoressa Stefania Abbate – Tribunale di Verona con la quale Adriano C., Mario C. e Bruna T. (figlio e moglie) dovranno restituire circa 300mila euro alla signora Paola N. che all’età di 107 anni finalmente ha ottenuto giustizia per sé e per la compianta cugina.

Foto: immagini di repertorio non attinenti alla vicenda.