È nato a Latisana in provincia di Udine, 21 anni e un’infanzia trascorsa nel Basso Veronese. Alberto Fabbretti ha studiato a Legnago, al Liceo Cotta dove ha conseguito il Diploma con il massimo dei voti in Scienze Applicate e poi, dopo una breve eseperienza all’Università, è partito per Roma per imparare a fare l’attore e poi per l’America dove, nel 2018, è sbarcato a Manahattan per imparare questa nobile arte.

Da qui ha iniziato la sua nuova esperienza che lo ha portato a New York e che oggi gli sta dando tante soddisfazioni e successi anche se la pandemia ha rallentato e di molto l’attività di tutte le persone di questo settore.

Anche per Alberto, per mesi bloccato in casa a causa del Covid,la scuola che sta frequentando ha ripreso l’attività e lui si sta preparando per un one-man show sull’attore svedese Stellan Skarsgard da presentare in autunno mentre ha scritto, prodotto e selezionato uno short movie dal titolo “36 Hours in New York” selezionato in numerosi festival degli Stati Uniti e in Europa.
Un ragazzo con le idee chiare quindi e con la voglia di sfondare sia nel cinema che nel teatro. I numeri li ha tutti e anche le possibilità che lo vedono impegnato a lavorare su copioni da trasporre poi in ambito cinematografico.

Cresciuto nel Basso Veronese, Alberto ha quindi deciso di fare il grande salto con la convinzione di riuscire a sfondare.
«Al termine del liceo dovevo scegliere cosa fare – spiega Alberto – io sono sempre stato attirato dal mondo dello spettacolo ma la zona dove abitavo offriva poco o nulla così mi sono traferito a Verona e poi a Roma; di scuole che potevano fare al caso mio ce n’erano poche. Così ho deciso a 19 anni di traferirmi in America».

Una decisione forte così come forte è stato il grande salto da un paese di provincia ad una grande metropoli. Ma questa decisione è stata aiutata da un’importante esperienza fatta nella capitale.
«Dopo aver studiato a Verona con Francesca Botti presso il Teatro Stabile, mi sono trasferito a Roma dove ho frequentato l’Accademia Radiotelevisiva incontrando conduttori del mondo televisivo, tra cui Savino Zaba e Carolina Rey, grazie ai quali mi sono avvicinato al mondo dello spettacolo, avendo la possibilità di assistere dal vivo alla realizzazione di programmi televisivi negli studi Rai».
E poi li grande salto.
«Sono partito per New York senza grandi pretese, ma con un sogno specifico, diventare attore. Ho seguito l’istinto e deciso di seguire i miei sogni. Per più di un anno mi sono applicato studiando quattro ore al giorno come minimo dal lunedì alla domenica presso l’acting studio di Susan Batson per costruire e prefezionare la mia tecnica recitativa. Grazie alla professionalità di Susan sono cresciuto nella mia arte, consolidando l’idea di farne una carriera»
E che questa sia una scuola d’eccellenza ne è la prova il fatto che l’abbiano frequentata artisti del calibro di Zach Efron, Nicole Kidman, Juliette Binoche e Tom Cruise.

Anche Alberto ha iniziato ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori.
«Durante il secondo anno di studio ho iniziato a lavorare ad un one-man show, incentrato sulla vita e figura dell’attore svedese Stellan Skarsgard. Lo show è in programma presso il Susan Batson Studio nei prossimi mesi e sarà diretto proprio da Susan Batson e Carl Ford che mi stanno seguendo nella scrittura e trasposizione teatrale del copione. Sono elettrizzato per questo e non vedo l’ora di presentare lo show davanti al pubblico. Ho lavorato per più di un anno. Sarà composto da quattro scene che ho scritto e che ho perfezionato di settimana in settimana in classe, sotto la guida di Susan».

Non è comunque questo l’unico progetto in cantiere per l’attore veronese.
«Da qualche mese ho ultimato lo short movie dal titolo “36 Hours in New York”, official selection al festival americano New Filmmakers NY, al Prague International Monthly Film Festival in Repubblica Ceca e al Kosice International Monthly Film Festival in Slovacchia e questo è il frutto di una mia idea che poi ho trascritto in un copione e infine realizzato per lo schermo. È bello che il prodotto sia stato apprezzato e ufficialmente selezionato da numerosi festival».

Ma Alberto ha deciso di affiancare alla carriera di attore anche quella di modello. Ha infatti sfilato alla New York Fashion Week nel 2019 per Global Feature Design e nel 2020 all’Infinite Exposure Show per il marchio d’ispirazione orientale Tokyo Twiggy.

«Ho capito che è necessario fare più cose possibili, solo così puoi costruirti le opportunità. La carriera da modello è partita come un’idea che si è poi finalizzata e mi ha dato grandi soddisfazioni».

Alberto Fabbretti, giovane attore e modello, ha comunque altro in serbo e nonostante la pandemia abbia temporaneamente bloccato l’attività del mondo dello spettacolo e dell’arte, piano piano sta riprendendo a recitare, a raccontare e a raccontarsi con la speranza di recuperare presto la normale attività. Nel frattempo continua nella sua ricerca, nella sua sperimentazione, nella sua formazione ottenendo ruoli in numerosi short film e partecipando come attore a tre video musicali del rapper americano BKnott.
Il suo obiettivo è rimanere negli Stati Uniti per tre anni e realizzare ciò su cui sta lavorando convinto che l’impegno e il grande lavoro darà dei frutti. Non dimentica comunque le sue origini e il fascino che gli attori latini da sempre hanno sedotto il cinema, il teatro e il mondo dell’arte d’Oltreoceano.

​[Francesco Occhi]

Foto: a sinistra, Alberto Fabbretti 21 anni alla conquista della Grande Mela; a destra in alto Susan Batson; in basso l’acting studio a New York.